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Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 61<br />
sottotitoli viene eseguito manualmente dal sottotitolatore, dalla cabina di proiezione<br />
(tecnica che guarderemo più approfonditamente nel terzo capitolo).<br />
Nell’intervista il direttore del Lumiére ci ha spiegato che si è optato per il<br />
sottotitolaggio in quanto si riteneva la simultanea troppo invasiva. “ C’era una voce<br />
straniante all’orecchio, che mi disturbava”. 47 Ha aggiunto di aver raccolto le opinioni<br />
del pubblico, che mostrava di non gradire questo sistema proprio per questo motivo.<br />
Morini ritiene il sottotitolo più adeguato alla traduzione di un film, in quanto più<br />
asettico, più neutro, permetterebbe inoltre di percepire il dialogo originale, cosa non<br />
possibile con la simultanea che “finisce per sovrapporsi in quanto voce al dialogo del<br />
film”.<br />
Sostiene che nella simultanea l’interprete “rischia di tradurre tutto. Invece a<br />
volte è importante saper asciugare il dialogo, riconducendolo all’essenzialità, proprio<br />
per ridurre al minimo l’intervento su un film.” L’immediatezza della simultanea non<br />
permetterebbe, secondo Morini, di asciugare e di restituire al meglio la traduzione<br />
nella forma sintetica. Sostiene che anche il sottotitolo deve essere discreto e non<br />
invasivo, per consentire allo spettatore di fruire del film senza una presenza<br />
disturbante. A questo fine, un buon sottotitolo deve suggerire e non imporre, deve<br />
essere consultato a partire da un’esigenza dello spettatore e non imporsi esso stesso<br />
come elemento primario.<br />
Il sottotitolo avrebbe poi un altro vantaggio: nel caso lo spettatore conoscesse<br />
mediamente la lingua del film, ovvero non abbastanza da non aver bisogno di nessun<br />
supporto linguistico, ma sufficientemente da seguire grosso modo il filo del film,<br />
"può decidere di ricorrere al sottotitolo per quel 20% o 30% di film che non<br />
capisce.”<br />
Il sottotitolaggio d’altro canto pone dei problemi di natura organizzativa,<br />
perché il materiale deve arrivare con un certo anticipo, in quanto deve consentire non<br />
soltanto la traduzione, ma il confronto tra la copia che arriva per prima, su cui si fa il<br />
lavoro di sottotitolaggio, e quella che andrà in sala proiezione. Come abbiamo già<br />
spiegato, le due versioni possono presentare delle differenze (cfr.2.5.2), che, se non<br />
vi è un controllo previo, possono essere amaramente scoperte proprio durante la<br />
47 Cfr. intervista Cineteca, appendice A.