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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo III Il festival sottotitolato Human Rights Nights 71<br />

sotto dello schermo. Questo per quanto riguarda Bologna; per le proiezioni a Forlì si<br />

è adottato un sistema differente, lo stesso che viene usato quando c’è una necessità di<br />

trasportare l’attrezzatura, ad esempio per rassegne circuitanti: si utilizza un display<br />

smontabile in 3 parti ed un PC portatile, e si lanciano i sottotitoli dalla cabina di<br />

proiezione o dalla prima fila.<br />

Nelle sale messe a disposizione a Forlì, in cui non vi era alcuna cabina di<br />

proiezione, si è dovuto optare per il lancio dalla prima fila; non essendoci tra l’altro<br />

il display posizionato al di sotto dello schermo i sottotitoli sono stati proiettati<br />

direttamente sullo schermo stesso, a destra però, e non in posizione centrale come è<br />

prassi. Sistema senz’altro funzionale, ma decisamente meno raffinato e agevole: i<br />

sottotitoli sono infatti meno leggibili, perché molto più piccoli, e la lettura più<br />

faticosa, in quanto l’occhio, per leggere il sottotitolo, sposta l’attenzione dal centro<br />

dello schermo alla destra di questo, compiendo una “ginnastica” che appesantisce in<br />

modo sensibile la fruizione del film.<br />

3.2.2 I sottotitoli<br />

Come abbiamo già detto nel primo capitolo, non vi è un’unica regola sui<br />

parametri di lunghezza e dimensione del carattere, che possono variare, due righe<br />

invece di tre, dai 30 ai 40 caratteri in media. Per quanto riguarda la Cineteca, ci è<br />

stato chiesto di usare il carattere Arial, grandezza 24, con 34 caratteri per riga, e un<br />

sottotitolo che non superasse le due righe.<br />

Anche sulla divisione del testo nelle due righe ci sono prassi differenti: per<br />

esempio la Cineteca chiede che la prima riga del sottotitolo sia più breve della<br />

seconda, in modo tale da creare una sorta di “struttura a piramide”, sempre per<br />

affaticare l’occhio il meno possibile, a Venezia invece la prassi è quella di dividere il<br />

sottotitolo in due righe di pari lunghezza. 54<br />

La punteggiatura utilizzata è quella comune a normali testi scritti non formali,<br />

compresi punti di domanda ed esclamativi sebbene non ne sia stato fatto un uso<br />

eccessivo. Nei punti di maggiore enfasi verbale abbiamo ritenuto indispensabile<br />

inserirli perché il sottotitolo deve mantenere un certo “sapore di orale” (De Linde,

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