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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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parecchi festival in cui gli addetti ai lavori rappresentavano il 70% del pubblico presente in<br />

sala e il 30% era pubblico pagante. Ed sono festival importanti come Salsomaggiore, che<br />

oggi non esiste più, o anche Bergamo film meeting, festival di un certo successo, però<br />

puntano su un pubblico di giornalisti, critici, addetti ai lavori e critici di cineforum. Noi<br />

invece siamo stati via via costretti a puntare sempre di più sul pubblico locale e di città<br />

limitrofe. Perché il budget è molto ridotto, soprattutto nelle ultime 23 edizioni, quindi non<br />

possiamo ospitare tantissimi giornalisti o registi. Abbiamo lavorato molto sul pubblico.<br />

Quindi questo è sicuramente un festival per il pubblico. Secondo obiettivo è quello, di anno<br />

in anno, di riscoprire il melodramma filtrato attraverso cinematografie diverse: rassegne con<br />

il melodramma spagnolo, il melodramma statunitense o inglese, africano, e via via. Ci<br />

piacerebbe continuare su questa strada. Scoprire ad esempio il melodramma coreano, o<br />

iraniano. Quest'anno abbiamo avuto un non piccolo assaggio di questa cinematografia che<br />

non si direbbe portata per il melodramma, e invece potrebbe essere una scoperta. Quindi<br />

lavorare per il pubblico, lavorare molto sui film, poco sull'aspetto più mondano del festival,<br />

ovvero avere molti ospiti più o meno famosi, per avere un ritorno d'immagine attraverso<br />

l'ospitalità. Questo per necessità non possiamo farlo e non è tra i nostri obiettivi. Che sia<br />

anche una festa per il pubblico. Come tutte le città piccole e medie, ormai circondate da<br />

multi sala, la programmazione è abbastanza omologata. Noi abbiamo una tradizione di<br />

cineforum molto forte, ma ormai si proiettano film commerciali. C'è qualche realtà che si<br />

occupa di recupero dei classici, o di sperimentazioni, qui a Verona ma sono pochi.<br />

Quest'anno c'è stata una sezione: amore non fiction, dedicata al documentario<br />

sperimentale, che ha avuto un certo riscontro di pubblico, devo dire. E poi l'altro obiettivo<br />

che abbiamo è sopravvivere.<br />

Il festival è prodotto tra virgolette e finanziato quasi interamente, dal comune di<br />

Verona e dall'assessorato alla cultura con il contributo del ministero, provincia e sponsor<br />

privati. Però è soprattutto l'amministrazione comunale a finanziarlo.<br />

Dò per scontato che il film sia visto in lingua originale, nel nostro caso con la<br />

traduzione simultanea per varie ragioni. Perché quando abbiamo iniziato la simultanea era la<br />

meno costosa, esisteva proprio come tradizione. Oggi a distanza di otto anni, si intravedono<br />

anche altre possibilità. Come il sottotitolaggio elettronico, non su copie ma sul display. Fino<br />

a qualche anno fa esisteva ma era ancora molto costoso. Avevamo fatto di tentativi, degli<br />

esperimenti nel 97 con Firenze. Però era molto costoso e devo dire anche con qualche<br />

pecca, qualche difetto tecnico per esempio avevamo sperimentato una serata in cui erano<br />

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