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Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 52 Per quanto riguarda il sistema di traduzione scelto, Panafricana ricorre al sottotitolaggio rivolgendosi ad un’agenzia, Microcinema di Perugia, che è la stessa che realizza i sottotitoli per il festival di Milano. Questo avviene da tre anni: nelle prime due edizioni del festival erano gli organizzatori stessi, che provengono da studi relativi al cinema, scienze politiche o scienze della comunicazione, con l’eccezione di qualche traduttore, a fornire un servizio di traduzione simultanea improvvisandosi interpreti. L’interpretazione simultanea anche in questo caso è stata la scelta obbligata, in quanto sin dall’inizio l’intenzione era quella di sottotitolare le pellicole. Panicucci ci racconta che, una volta visti i preventivi di un’agenzia di sottotitolaggio, si sono visti costretti, nonostante le lamentele del pubblico, ad impiegare il sistema della simultanea. Restando comunque fermamente convinti della necessità si sottotitolare i film, per il desiderio di far passare la cultura africana anche attraverso le diverse lingue locali che abitano l’Africa, decidono di passare al sottotitolaggio, nonostante la spesa maggiore che questa scelta comporta, e tentano di “limitare il danno”, occupandosi della traduzione dei dialoghi, in modo da dover pagare all’agenzia solo le spese relative alla realizzazione dei sottotitoli. Spese che fanno fatica a sostenere anche adesso, tanto che stanno pensando di imparare loro stessi a fare i sottotitoli. Occupandosi già delle traduzioni, la realizzazione dei sottotitoli viene vista come il passo successivo, il naturale evolversi del processo, e l’acquisizione di un personale patrimonio che li renderebbe indipendenti dalle agenzie anche in altre occasioni al di là del festival, come la proiezione di pellicole africane una tantum. Tale passaggio non sarebbe poi così insolito, visto che altri festival 33 (Batik -Microcinema, e Trieste Underlight) hanno seguito questo percorso. Questa rimane per ora una questione aperta, che non incontra l’appoggio di tutti i membri dell’associazione in quanto verrebbe vista come un ulteriore peso per persone che già si occupano di tutto per mantenere in piedi un festival, per la cui organizzazione non percepiscono nessun onorario, che rimane vivo grazie alla forte motivazione di chi vi partecipa e alla convinzione della necessità di far conoscere film “che passano in Italia solo in questa occasione. Pochissimi vengono distribuiti, 33 Da Batik Film Festival è nata l’agenzia di sottotitolaggio Microcinema. (Cfr. Intervista Ilaria Ciccioni, appendice A), dal festival Alpe Adria di Trieste, l’agenzia Underlight. (intervista condotta da
Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 53 forse un l’anno e neanche tutti gli anni”, ma che meritano di essere visti perché “sono capolavori, che solo noi abbiamo la fortuna di vedere, noi, e chi ci viene a trovare.” Laura Angelucci, 1-12-03, e dal Florence Film festival, l’agenzia Classic Titles (intervista condotta da Margherita Beltrame, 18-12-03). Entrambe su www.subtitleproject.net
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