ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

Qual era l'obiettivo di questo test?
S.: L'obiettivo di queste Bollywood Sundays era quello di vedere come reagisce il
pubblico. Noi pensavamo che sarebbe stato pieno di indiani: si fa il film che a loro piace, il
filmone di Bollywood. Quello che abbiamo scoperto invece la seconda e la terza domenica,
nonostante il cinema sia messo in un luogo in cui ci sono molti negozi indiani, abbiamo
visto che loro preferiscono guardarselo a casa, che non importa nulla di vedere il film sul
grande schermo. Preferiscono stare a casa con la famiglia, mangiare bene guardarsi il film
nonostante poi nel nostro Bollywood Sundays ci fosse un banchetto con del cibo indiano.
Abbiamo capito che c'erano molti più anglosassoni, il che va bene lo stesso, però abbiamo
capito che gli indiani non vengono a vedere i nostri film.
Quindi avete cercato di capire chi è il vostro pubblico anche nell’ottica del festival?
S.: Sì chiaramente. Il festival va molto bene ha un suo pubblico. Gll indiani amano
Bollywood, considerano questi film troppo noiosi troppo sofisticati.
Voi avete pensato al vostro pubblico nel momento di scegliere un sistema di
traduzione?
S.: Sì sì certamente è stata una scelta consapevole. Noi usiamo il cliccaggio
elettronico. C’è uno che in diretta clicca. Di solito i nostri film arrivano già sottotitolati in
inglese, con un supporto in inglese, anche perché altrimenti non si saprebbe come tradurli.
Iniziano però a circolare anche il film già in inglese.
Film del vostro festival?
S.: Sì film del nostro festival. Inizia a diffondersi questa prassi perché chiaramente è
un modo per per uscire dall'India, per sdoganare il proprio cinema. E c'è una cosa molto
buffa: siccome gli indiani parlano inglese con il loro accento, loro stessi quando ci sono
delle parti in cui non si capisce chiaramente ciò che stanno dicendo, si autosottotitolano.
Parlano in inglese e nei punti più difficili si sottotitolano anche sull'inglese stesso.
Se doveste indicare delle priorità?
S.: Sicuramente prima di tutto viene la diffusione di un'altra cultura, poi c'è
chiaramente la fruibilità del film. Anche nel modo di selezionare il film, abbiamo imparato
che non si può sempre scegliere il film, anzi che non si deve sceglierlo per il proprio gusto
personale. Consideriamo anche ciò che può andare bene per il nostro pubblico, o cosa può
non andar bene. Perché non è detto che un film che piace a me possa piacere anche al
pubblico, non bisogna assolutamente scegliere con questo criterio. Per cui assolutamente
bisogna pensare al pubblico.
130