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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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festival più importanti richiedono la sottotitolazione su pellicola. A Roma c’è il Sacher che è<br />

il cinema di Nanni Moretti che il lunedì e il martedì proietta sempre film in lingua originale.<br />

Succede spesso che le case di distribuzione per non spendere i soldi mantengano l’originale<br />

senza i sottotitoli. Quelle più illuminate invece si affidano ai sottotitoli. I proprietari delle<br />

sale mi hanno detto che quando il film è solo in originale senza sottotitoli ci va pochissima<br />

gente mentre quando ci sono i sottotitoli gli incassi aumentano. Sta cominciando una<br />

richiesta, c’è una grossa richiesta almeno da parte dei giovani, perché le persone più grandi<br />

non vogliono leggere i sottotitoli<br />

D: Secondo lei l’abitudine è un fattore importante?<br />

Io ho notato che i giovani sono estremamente abituati ad un particolare uso della<br />

televisione. Il loro occhio è abituato allo scorrere delle immagini, anche a ritmi veloci. Le<br />

scritte che appaiono sullo schermo non gli danno nessun fastidio. Mentre c’è una forte<br />

preclusione dei più grandi che non riescono a vedere il film e a leggerlo, hanno bisogno di<br />

creare una abitudine che non ancora possiedono. Io ho sentito anche gente molto colta che<br />

ha difficoltà, non ce la fa, legge e non vede il film. Invece ho notato che i giovani non hanno<br />

alcuna preclusione.<br />

D: Quali sono i cambiamenti avvenuti in questo settore negli ultimi anni?<br />

R: Tanti. Io nel 1993 ho cominciato ad occuparmi di sottotitolaggio perché ho capito<br />

che c’era un futuro. Però noi avremmo fatto circa 10 film all’anno e nient’altro perché da<br />

parte della televisione non c’era richiesta, poi con i canali satellitari le cose sono cambiate.<br />

Ora la crescita della richiesta è enorme, esponenziale. A ciò si accompagna la necessità di<br />

migliorare la qualità perché in genere questo è un mestiere improvvisato e i sottotitoli sono<br />

fatti male. Per questo io ho tanto apprezzato questa richiesta della vostra università di<br />

affrontare il sottotitolaggio in maniera più scientifica. Questa professione è sempre stata<br />

malvista rispetto al doppiaggio e quei pochi sottotitoli che si realizzavano li facevano gli<br />

stessi adattatori dei testi del doppiaggio che hanno tutta un’altra visione del film perché col<br />

doppiaggio in pratica se lo reinventano il film. Invece qui c’è una maggiore aderenza<br />

all’originale. Io vengo dal mondo del doppiaggio e mi sono rivolta al sottotitolaggio perché<br />

non ne potevo più di vedere i film doppiati che erano un’altra cosa rispetto all’originale e<br />

tuttora non ne posso più. Non dico che in Italia il doppiaggio finirà ma secondo me nel<br />

futuro c’è una tendenza ad avere lo stesso film doppiato in alcune sale e sottotitolato in altre<br />

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