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come si evolverà la cosa, però sicuramente ci saranno dei grossi cambiamenti, più che altro per le tecnologie che cambiano. A Venezia si usa lo schermo separato per i sottotitoli? L'anno scorso si sono usati sottotitoli sia con il display a led, sia con la video proiezione. Mentre invece a Cannes solo video proiezione. Si rivolgono ad agenzie? Si, sia Cannes che Venezia si rivolgono sempre a terzi, perché è una cosa troppo specifica. Questi festival non fanno mai sottotitoli 120
Panafricana, Roma Intervista a Caterina Panicucci, organizzatrice del festival. Come nasce il festival? Il nostro festival è nato quattro anni fa. Avevamo già realizzato una prima rassegna di cinema che si chiamava “risate dell'altro mondo”, una selezione di commedie e film brillanti. Non solo dall'Africa, ma dall'Asia, America Latina e Oceania. Ed è lì che è nato questo contatto con il COE, che in Italia per il cinema africano è il maggior distributore, perché ha un archivio di film che aggiornano continuamente. Normalmente sono film che passano dal loro festival, e vanno a formare questo archivio. Non è enorme, però è un buon serbatoio. Da questo contatto, loro organizzano il festival a Milano dal 1990. Il COE è un'organizzazione cattolica, che organizza questo festival di spirito missionario: per far conoscere il cinema con questo approccio. Noi diamo un altro approccio a queste tematiche, però questa collaborazione, pur nella diversità, si è sviluppata nel tempo in modo abbastanza interessante. Questo è il quarto anno. Abbiamo cominciato a portare a Roma una parte del festival che è a Milano. Da noi non c'è un premio, il premio è a Milano. Noi organizziamo il festival subito dopo Milano, in modo da sfruttare il passaggio dei film che passano solo in quell'occasione in Italia. Pochissimi vengono distribuiti, uno all'anno, e neanche tutti gli anni vengono distribuiti in Italia. Quindi abbiamo cominciato con grosse difficoltà, soprattutto di tipo economico. Ed è qui che nasce la questione del sottotitolaggio, perché i primi due anni siccome non avevamo i soldi per fare sottotitolaggio elettronico, anche considerando che prima lo faceva Milano, che si appoggiava ad una ditta apposta. Noi non avevamo nemmeno i soldi per prendere il film già tradotti e portarli qua. Il film in concorso vengono tradotti. Il servizio è appaltato ad un'agenzia di sottotitolaggio. Loro usano entrambe le tecniche sottotitolaggio ed interpretazione simultanea, perché è un festival molto ampio, passano più di 60 film. Il sottotitolaggio migliore è l'applicazione del pannello sotto lo schermo. Quando non è possibile si fa la proiezione sulla parte bassa dello schermo, ma la cosa migliore è non inquinare l'immagine. I film migliori sono quelli che non hanno alcun sottotitolo, ma sono i più difficili da reperire. Ovviamente se ci sono già i sottotitoli, si perde la qualità della proiezione perché ci sono più scritte, però magari guadagni perché hai un'altra lingua, e magari c'è un francese che capisce il film. Non siamo esteti. Quest'anno a Milano hanno fatto una scelta che noi 121
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Twelve weeks terrorizing our kids,
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Bibliografia Aprà, A. (a cura di),
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Rundle, C. (2001) “The censorship
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Petrillo, G.( )La questione irlande
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Abstract The main purpose of this d
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Resumen El presente trabajo se cent
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