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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo III Il festival sottotitolato Human Rights Nights 82<br />

Si è quindi deciso di ricorrere a qualcosa che fosse più familiare, e quindi di<br />

più chiara comprensione per un lettore italiano, senza tradire l’intenzione dell’autore.<br />

Si è dato all’insulto una connotazione prettamente religiosa, anche se abbiamo visto<br />

che non si tratta solo di questo, scegliendo di tradurre con “Sporchi cattolici”, e<br />

includendo in questo insulto anche “Taigs”, in seguito, su suggerimento della<br />

traduttrice che si occupava delle revisioni del lavoro, si è inserito “papisti”. Una<br />

scelta opinabile certo, come tutte le scelte traduttive, in quanto non è questo che<br />

indica la parola Feniani, ma che effettivamente riesce, mantenendo una chiara<br />

componente religiosa, a trasmettere quell’idea di odio antico, di un sentimento<br />

atavico, che ha radici profonde, un sentimento che riguarda un differente credo<br />

religioso, ma che non si esaurisce in esso, e che ci sembrava importante far percepire<br />

allo spettatore.<br />

Diversa la soluzione adottata per “Provies” che è stato tradotto con IRA,<br />

intendendo membro dell’IRA, che è ciò a cui “provie” fa riferimento, e che rimanda<br />

ad un movimento, l’IRA appunto, molto più conosciuto rispetto ai “Feniani”, per cui<br />

non è stato necesario allontanarsi troppo dal testo di partenza perché questo risultasse<br />

comprensibile allo spettatore italiano.<br />

3.6 Uso dei pivot titles<br />

“The choices made in translation are never as secure as those made by the author,<br />

because we are not writing our own material.”<br />

Gregory Rabassa, 63 translator.<br />

Dei film che si sono sottotitolati per il festival, Holy Cross, era l’unico che non<br />

presentava pivot titles, contrariamente a Pinochet Children e Terror’s Children, che<br />

avevano entrambi i sottotitoli in inglese<br />

L’uso dei pivot titles è una prassi piuttosto diffusa, soprattutto nel caso di film<br />

girati in lingue meno conosciute. Come spiega Ivarsson (1998:103), è facile che nel<br />

63 Gregory Rabassa, “No Two Snowflakes are Alike: Translation as Metaphor”, in The craft of<br />

translation, pg. 1-12 (8).

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