ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

L.: Il problema comunque sarebbe avere la copia senza sottotitoli, perché loro
sottotitolano sempre già in inglese.
S.:Comunque non lo so se vorrei la copia senza sottotitoli, perché abbiamo anche un
pubblico di anglosassoni.
L.: Per me non è un difetto, anzi.
S.: Ci dovremo pensare bene. Sicuramente mantenendo i sottotitoli in inglese, e
avendo qualcuno che traduce dalla lingua originale all'italiano, invece che dall’inglese, c’è
un passaggio in meno. Sicuramente qualcuno c'è, ma il costo è molto alto. C'è una
giornalista e storica del cinema indiano che lavora con noi, indiana, e lei fa i sottotitoli per
film indiani che devono uscire sul mercato europeo, ma lei dice che fa fatica, che sbaglia
anche tre o quattro volte. Un'altra cosa bella dei sottotitoli, è che loro sono spesso vestiti di
bianco e che fanno i sottotitoli bianchi: quindi succede che non si capisce niente. Poi si auto
sottotitolano, e un'altra cosa che fanno è che saltano delle parti intere di dialoghi.
S.: Le persone che lavorano con noi sono molto brave. Ci troviamo molto bene con le
persone che fanno i sottotitoli per noi. Non riusciamo a capire l’hindi, però i sottotitoli
italiani che loro fanno riescono a rendere molto bene la traduzione dall'inglese. E anche a
mantenere, come saprai bene anche tu, non solo la traduzione della frase, ma anche lo
spirito del film. L'importante è che rimanga il senso.
Quanto incide la traduzione nei costi di un festival?
S.: Abbastanza sull'intero festival, incide un buon 15%. D'altra parte è una cosa che va
fatta, e va fatta bene. Non puoi assolutamente accontentarti. Pensiamo che qualunque sia il
budget, i sottotitoli siano importantissimi e quindi si debba scegliere il meglio. Non puoi per
risparmiare prendere uno meno bravo, perché i sottotitoli sono importantissimi, ci vuole il
massimo, ci vogliono dei professionisti. Non vuol dire prendere quello più caro, ma puntare
sulla qualità e cercare.
Voi vi rivolgete ad agenzie?
S.: E’ un’associazione, loro lavorano anche all'estero: per Friburgo, per il festival dei
popoli. Si chiama “Dialoghi di Luce”.
Com’è un buon sottotitolo secondo voi?
L.: Il sottotitolo deve rispecchiare la qualità o l'insufficienza del parlato.
S.: Non deve essere una mera traduzione.
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