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Capitolo I Tradurre il cinema 22
Si tratta di scegliere tra un atteggiamento target-oriented o source-oriented, di
ricorrere alle domesticating o foreignising strategies discusse da Venuti (1995:99-
147), per cui traducendo si operano scelte che privilegiano rispettivamente la cultura
di arrivo piuttosto che quella di partenza, spingendosi in certi casi fino all’illusione
che il testo di partenza non esista, o non sia diverso da quanto conosciamo.
Un concetto che non è molto distante da ciò che in marketing viene definito
come “localizzazione del prodotto”, secondo cui un prodotto adattato ad una precisa
lingua, cultura e costume favorisce l’accettazione del prodotto stesso, e fa registrare
vendite più alte.
Considerazioni da cui non è scevro il cinema commerciale, in cui vi sono
grandi case distributrici che vogliono vendere il prodotto film, in cui la prima
preoccupazione è il botteghino, il ritorno economico, e dove l’atteggiamento target-
oriented non riguarda tanto il traduttore, ma è una decisione presa ancor prima del
suo intervento, a monte, da chi produce, distribuisce, e spesso guarda al film non
tanto come ad una forma d’arte, quanto piuttosto come merce, più o meno vendibile.
1.6 Il cinema dei Film festival, l’arte tutelata.
Il concetto di film come forma d’arte è invece prioritario per i film festival. Il
film festival fa dell’arte la sua ragion d’essere. Lontano dalle dinamiche puramente
commerciali della grande distribuzione, nel festival non vi è alcuna intenzione di
vendere il “prodotto film”, mancano i grossi produttori, mancano le grandi case di
distribuzione 14 , e, nella quasi totalità dei casi, l’unica considerazione di carattere
economico è la sopravvivenza.
È proprio nei festival che trovano spazio tutte quelle cinematografie che,
nonostante il loro valore artistico e culturale, non riescono ad avere visibilità presso
il grande pubblico, tutti quei lavori che, non avendo i mezzi economici per accedere
14 Queste considerazioni non sono applicabili alla Mostra del Cinema di Venezia, che però rappresenta
un caso a sé nel panorama italiano, popolato invece da piccoli festival con poche risorse, come avremo
modo di vedere nel prossimo capitolo.