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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo I Tradurre il cinema 20<br />

Danan sottolinea come, se si considera la situazione dell'Europa occidentale<br />

negli anni 30 si può osservare che in tre dei quattro paesi in cui più massiccio era, ed<br />

è ancor oggi, il ricorso al doppiaggio, Francia, Spagna, Germania e Italia, i regimi<br />

dell'epoca si servirono del cinema per influenzare le masse, attraverso una rigida<br />

organizzazione dell'industria cinematografica nazionale che fece ricorso al<br />

doppiaggio come strumento di promozione della lingua, quindi dell'identità<br />

nazionale. In Italia Mussolini vietò l'ingresso di film non doppiati, al fine di poter<br />

controllare il materiale che proveniva dall'estero e di adattarlo alle necessità<br />

propagandistiche del suo regime. Il doppiaggio consentiva di coprire la voce<br />

dell’altro, facendogli parlare la propria lingua, con l’obiettivo di nascondere<br />

l’esistenza di un’altra cultura, un altro pensiero, un altro modo di essere.<br />

Gambier riflette sul fatto che queste caratteristiche si possano ancora ritrovare<br />

in alcune forme di traduzione del mezzo audiovisivo, come il doppiaggio appunto, il<br />

voice over, il remake, modalità di trasposizione linguistica in cui la voce dell’altro<br />

viene coperta, sostituita, e dove di conseguenza scompare quell’elemento che ne<br />

indica la diversità, e ci ricorda che ci troviamo di fronte a qualcosa altro da noi,<br />

ovvero un’altra lingua.<br />

But then, aren’t certain types of screen translation (dubbing, voice over, remakes) in<br />

fact instruments of the protectionist use of culture, violating ethical principles to some<br />

extent by erasing traces of the other – including his/her voice, his/her speech?<br />

(Gambier 2003:179)<br />

Se il doppiaggio, almeno in Italia, viene incoraggiato in quanto permette di<br />

nascondere, mascherare “il parlato straniero”, non si può dire altrettanto del voice<br />

over o del remake, della traduzione simultanea (che includo in quanto anche in<br />

questo caso viene coperta la banda sonora originale), figlie di un’esigenza di<br />

comunicazione, di traduzione, più che di politiche protezionistiche. 12 Si ricorre a tali<br />

tecniche per rendere il prodotto fruibile a tutti, e sicuramente l’obiettivo non è quello<br />

della “soppressione di ogni scena dialogata o comunque parlata in lingua<br />

12 L’interpretazione simultanea è tra l’altro un fondamentale strumento di democrazia linguistica: in<br />

contesti quali il Parlamento Europeo, se non esistesse tale tecnica, sarebbe difficile dare voce a molte<br />

lingue “minori”, nel senso di meno parlate.

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