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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 44<br />

tempi e modalità di consegna dei film e di eventuali liste dialoghi, in quanto sono<br />

condizioni che non dipendono esclusivamente da lei, che pure chiede tutto a tempo<br />

debito, ma soprattutto dalla disponibilità di chi manda il film. Le richieste delle<br />

agenzie sono comprensibili: la mancanza del copione comporta la trascrizione<br />

dell’intero film e, come avremo modo di discutere nel terzo capitolo, è una<br />

procedura lunga e suscettibile di errori. La direttrice sostiene però che il fatto di non<br />

poter fissare un prezzo, di non poter sapere in anticipo quale spesa comporterà la<br />

traduzione, è un ostacolo enorme, ed è il motivo principale per cui non si ricorre al<br />

sottotitolaggio. “Con i sottotitoli non esistono tariffe.”<br />

L’interpretazione da questo punto di vista sarebbe più flessibile.”Con gli<br />

interpreti se ho una cifra, dico che ho questa cifra e a loro va bene, perché è uno che<br />

non lo fa di mestiere”. Nonostante il costo inferiore dell’interpretazione simultanea<br />

rispetto al sottotitolaggio sia a questo punto un dato oggettivo, va tenuto presente che<br />

tanta flessibilità nelle tariffe è imputabile anche al fatto che in questo festival, così<br />

come in altri (African Film Festival a Roma e a Milano) non si ricorre ad interpreti<br />

professionisti, ma a docenti di lingua inglese, studenti, o, come nel caso di una delle<br />

interpreti per l’edizione 2004, amici madrelingua. “L’anno scorso ci siamo messi<br />

d’accordo con una società italo-britannica. Credo li abbiano pagati come quando<br />

facevano lezione.”<br />

Sebbene l’impiego dell’ interpretazione simultanea sia dovuto essenzialmente<br />

a ragioni di costi e si ritenga il sottotitolo più adeguato alla traduzione di un film, la<br />

direttrice aggiunge che ci sono anche altri problemi legati a tale tecnica, come il<br />

rischio che i sottotitoli siano mal sincronizzati o che manchino dallo schermo anche<br />

per sei o sette battute, per poi ricomparire all’improvviso, situazioni che si sono<br />

verificate all’African Film Festival di Milano e che si rivelano particolarmente<br />

fastidiose per lo spettatore.<br />

Infine, Sica ribadisce:<br />

Ho scoperto che la gente non ama leggere. Sono i cinefili che amano il sottotitolo. La<br />

gente si spaventa quando vede il sottotitolo. I nostri spettatori, a differenza di altri<br />

festival, sono il 10% di cinefili. Gli altri sono persone normali. Sono gente che viene<br />

per curiosità, perché vuole scoprire altre cose. Gente normale che poi non va a Torino a

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