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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo I Tradurre il cinema 18<br />

prevedere la struttura, la sintassi e il lessico del linguaggio adoperato, senza contare<br />

poi i micro-linguaggi settoriali che si sviluppano nelle singole discipline, come nel<br />

caso della convegnistica medica. 9<br />

Va inoltre considerato che, se in un congresso internazionale, l’’interprete può<br />

eventualmente correggersi o riformulare, nell’interpretazione simultanea di un film<br />

(ISF), questi evita di farlo, sia per mancanza di tempo, sia, soprattutto, perché<br />

correzioni e modifiche interromperebbero il ritmo narrativo del film, e verrebbero<br />

percepite come innaturali dallo spettatore.<br />

Nell’ISF, l’interprete traduce gli elementi verbali, i dialoghi e, nel caso siano<br />

funzionali alla comprensione del film, le canzoni, mentre rimangono inalterati gli<br />

elementi non verbali. La voce dell’interprete si sovrappone alla voce degli attori,<br />

cercando di rispettare il turno di parola degli attori, senza avere però il vincolo della<br />

sincronizzazione labiale. 10 Su quale sia il tono più adeguato in questo specifico<br />

contesto, ci sono posizioni contrastanti: Viezzi (1990: 84-86) è a favore di un tono<br />

partecipativo, in cui si percepisca, attraverso moduli espressivi di prosodia, tono e<br />

ritmo, il coinvolgimento dell’interprete, diversamente da Snelling (1990:14-16) che<br />

suggerisce invece un approccio minimalista, meno partecipe. Si concorda comunque<br />

sul fatto che il compito dell’interprete non sia recitare, quanto permettere la fruizione<br />

del film ad un pubblico che non ne conosce la lingua.<br />

Diversamente dai tempi di lavoro di un’interpretazione simultanea di<br />

conferenza, durante la quale gli interpreti in cabina per ogni lingua sono, in genere,<br />

due perché il lavoro viene alternato ogni 20-30 min. circa per permettere di sostenere<br />

la quantità ma soprattutto per assicurare una buona qualità di lavoro, nel caso di<br />

un'interpretazione simultanea di un film, l'interprete lavora, nella maggior parte dei<br />

casi, da solo. Per una media di due ore circa sostituisce le voci di tutti personaggi del<br />

film senza alcuna sosta o al massimo, se previsto, con un intervallo fra primo e<br />

secondo tempo. La scelta di far eseguire tutta la interpretazione simultanea del film<br />

da un unico interprete è per assicurare una certa continuità e coerenza di traduzione,<br />

ma spesso per ridurre i costi, dal momento che un altro interprete implicherebbe una<br />

9 (ibid.)<br />

10 Molto simile al doppiaggio presente nell’Europa dell’Est, in Polonia per esempio, dove vi è<br />

una voce che si sovrappone a quella degli attori, senza il vincolo della sincronizzazione labiale.

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