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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 46<br />

Fotografia, cinema, video: i tanti media dell’inchiesta; Benvenuti in Europa: la<br />

Polonia. Le opere presentate sono sia italiane che straniere e partecipano<br />

rispettivamente al concorso italiano e internazionale. Quasi tutti i documentari<br />

vengono tradotti con interpretazione simultanea (un 90% stima il direttore), salvo in<br />

alcuni casi, come la serata conclusiva o per alcuni lavori presentai fuori Firenze.<br />

Anche in questo caso, la scelta è dovuta ad una ragione di costi: la simultanea<br />

costerebbe un terzo in meno rispetto al sottotitolaggio. Una differenza non enorme,<br />

secondo il direttore, che però diventa significativa, se si considera che i titoli<br />

presentati al festival sono circa 100. Il grande numero di film sarebbe secondo<br />

Simondi il motivo per cui anche festival importanti come Berlino e<br />

Locarno 30 ricorrono alla simultanea. Oltre ad una maggiore spesa, con il<br />

sottotitolaggio in questi eventi ci sarebbero delle difficoltà di tipo organizzativo: la<br />

necessità di far arrivare le copie con largo anticipo e di reperire le liste dialoghi<br />

diventa particolarmente problematico quando i film sono molti. Inoltre andrebbero<br />

controllate eventuali differenze tra la copia consegnata ai sottotitolatori e quelle<br />

destinate alla proiezione in sala, e anche questo aspetto, in festival con un così alto<br />

numero di titoli, diventa difficile da gestire. La simultanea chiaramente non presenta<br />

queste difficoltà, si consegna il materiale e non ci si deve occupare di questi fattori.<br />

Anche in questo caso, delegando tutto all’interprete, si rende necessaria una totale<br />

fiducia, che il direttore dichiara di avere nei confronti dell’equipe che lavora con<br />

loro, la stessa da 20 anni, e la stessa che opera al festival di Locarno.<br />

Al di là di queste considerazioni, il sottotitolaggio è secondo il direttore, il<br />

sistema più corretto per tradurre un’opera straniera, pur presentando alcuni problemi,<br />

come il fatto che lo spettatore, dovendo leggere, perde parte dell’immagine, o che a<br />

causa della breve durata del sottotitolo sullo schermo, si faccia fatica a finire di<br />

leggere la frase. D’altro canto con i sottotitoli si evita “l’appiattimento” che il<br />

direttore riscontra con la simultanea, dovuto a suo parere alla voce unica che traduce<br />

voci diverse, maschili o femminili che siano. I sottotitoli sarebbero inoltre per<br />

Simondi il modo migliore per promuovere il documentario, genere cinematografico<br />

che risente particolarmente della traduzione in cuffia: “ Con la simultanea nel<br />

30 Il festival di Locarno, come vedremo più avanti, deve anche far fronte alla richiesta di traduzioni in<br />

più lingue, rivolgendosi al pubblico della Svizzera tedesca, francese e italiana.

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