ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat
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Capitolo I Tradurre il cinema 17<br />
1.4 Interpretazione simultanea<br />
L’impiego dell’interpretazione simultanea al cinema si limita, quasi<br />
esclusivamente, alle occasioni di festival cinematografici. Può accadere che tale<br />
servizio venga richiesto da cineteche, le quali però negli ultimi anni sembrano aver<br />
abbandonato questa pratica a favore dei sottotitoli, realizzati a volte dalle cineteche<br />
stesse, che si dotano dei mezzi necessari per poter sottotitolare i film in<br />
programmazione, emancipandosi in questo modo anche dalle agenzie di<br />
sottotitolaggio, come nel caso della Cineteca di Bologna. 7<br />
L’interprete che traduce un film lavora generalmente in una cabina<br />
insonorizzata posizionata in fondo alla sala. Se il lavoro è per una cineteca, può<br />
capitare che lavori in una cabina vicino alla sala proiezione. Il pubblico in sala può<br />
scegliere di ascoltare la sua traduzione servendosi di apposite cuffie che vengono<br />
distribuite all'entrata.<br />
Solitamente l’interprete ha la possibilità di visionare il film da tradurre, tramite<br />
una proiezione che preceda quella per il pubblico o una videocassetta. Spesso ha a<br />
disposizione anche una lista dialoghi in anticipo 8 . Queste quantomeno sarebbero le<br />
condizioni ottimali. Può accadere infatti che l’interprete entri in cabina senza una<br />
previa visione del film o senza alcuna informazione sul contenuto del testo filmico, e<br />
lavori “al buio”.<br />
La preparazione del film si rivela fondamentale per l’interprete, che ha modo<br />
di conoscere meglio le tematiche del film, risolvere eventuali problemi linguistici<br />
legati alla presenza di linguaggi settoriali, gergali, usi idiomatici, a riferimenti socio-<br />
culturali o ad altre forme di parlato spontaneo di cui il cinema è ricco. Senza una<br />
opportuna preparazione, l’interprete si scontra con un linguaggio, quello<br />
cinematografico, che “copre tutta la naturale complessità della lingua parlata”<br />
(Giambagli 1991: 61-72), un linguaggio in cui, oltre agli aspetti già citati, è presente<br />
un’imprevedibilità, e una sfaccettatura di registro, che raramente si trovano, con i<br />
dovuti distinguo, in contesti congressuali, nei quali si arriva in linea di massima a<br />
7 Cfr. Intervista Cineteca di Bologna, appendice A.<br />
8 L’interpretazione può essere fatta dalla lingua originale in cui il film è girato o dai sottotitoli,<br />
che possono accompagnare un film girato in una lingua conosciuta dall’interprete, quanto sconosciuta.<br />
In quest’ultimo caso l’interprete farà affidamento unicamente sui sottotitoli.