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ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

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Capitolo II Politiche traduttive dei film festival 48<br />

del grande richiamo di pubblico che la contraddistingue, tra cui anche grandi case<br />

distributrici, produttori, e nomi importanti dello star-system nostrano e non, Venezia<br />

rappresenta un caso se non isolato, quantomeno raro sul territorio italiano.<br />

Considerata da alcuni solo una vetrina scintillante, un evento mondano, più<br />

che un festival vero e proprio, in quanto mancherebbe di quell’attenzione nei<br />

confronti di quelle espressioni artistiche significative, nuove, importanti, ma prive di<br />

risorse economiche, presente invece negli altri festival. Durante l’intervista, Pio<br />

Villanacci sostiene che effettivamente al festival di Venezia, contrariamente a quanto<br />

avviene in quelli più piccoli, vanno anche i film destinati ad una distribuzione ampia,<br />

capillare, ma che c’è comunque un’attenzione particolare anche nei confronti del<br />

cinema che non ha potere di distribuzione, come il cinema dell’Est, del Sud, di tutte<br />

quelle opere che hanno bisogno di essere valorizzate, pena l’anonimato.<br />

Villanacci è stato traduttore per l’agenzia Classic Titles, alla quale il festival si<br />

rivolge per il sottotitolaggio dei film. Entrato a contatto con il festival di Venezia<br />

come sottotitolatore, ha poi deciso di abbandonare il lavoro all’agenzia, ed è entrato<br />

a far parte dello staff del festival. Da un anno lavora all’organizzazione del festival,<br />

occupandosi di coordinare gli operatori che lanciano i sottotitoli durante la<br />

proiezione nei giorni del festival in sala.<br />

Già il fatto che ci sia una figura creata apposta per questo ruolo ci dà un’idea<br />

delle dimensioni dell’evento e mette in luce la prima differenza con gli altri festival,<br />

in cui è il sottotitolatore ad occuparsi di tutto.<br />

Villanacci ci spiega che Venezia usa sia sottotitoli che simultanea, nel<br />

seguente modo: i film devono arrivare a Venezia avendo già i sottotitoli in inglese,<br />

stampati su pellicola (questo vale anche per i film italiani), a quel punto si<br />

provvederà al sottotitolaggio in italiano, (per i film non italiani chiaramente) che<br />

verrà proiettato su uno schermo separato, tramite videoproiezione o con un display<br />

elettronico a led. Nei giorni del festival si deve arrivare ad avere tutte le pellicole con<br />

sottotitoli sia in inglese che in italiano. Essendoci però anche un pubblico francese in<br />

sala, si rende necessario fornire una traduzione anche in questa lingua. È a questo<br />

punto che interviene l’interpretazione simultanea: per non appesantire l’immagine<br />

con altri sottotitoli si fornisce per il pubblico francofono il servizio di traduzione in<br />

cuffia. Villanacci ci dice di aver visto, in qualche occasione, film con i sottotitoli in

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