ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ... - agregat

Capitolo III Il festival sottotitolato Human Rights Nights 72
1990: 9-26), che a nostro parere deve essere rispecchiato anche nella punteggiatura,
altrimenti si rischia di proporre dei testi innaturali che rallentano la lettura.
L'uso dei puntini di sospensione è stato applicato sia ai casi in cui un discorso
veniva interrotto sia per indicare che la frase avrebbe continuato nel sottotitolo
seguente.
I sottotitoli dei film e dei documentari di Human Rights Nights sono stati
realizzati su Power Point. Vengono proiettati su un pannello posto al di sotto dello
schermo fisso, come nella gran maggioranza dei film festival. In occasione di
rassegne circuitanti, (come nel caso delle proiezioni a Forlì), la Cineteca del Comune
di Bologna utilizza un display smontabile in 3 parti ed un PC portatile.
3.3 I film del festival
A differenza di altri film festival che presentano cinematografie di un’unica
area geografica, o dei festival il cui obiettivo è quello di divulgare un genere (il
corto, piuttosto che il documentario, per esempio), Human Rights Nights raccoglie
opere diverse sia per provenienza geografica, sia per il genere cinematografico cui
appartengono: i lavori presentati, come abbiamo anticipato nel primo paragrafo, sono
sia fiction che documentari. E proprio questa eterogeneità si è rivelata uno degli
aspetti più interessanti del lavoro di traduzione, in quanto ha messo noi traduttrici di
fronte a tipologie testuali diverse, e di conseguenza di fronte a esigenze e a
problematiche che richiedevano strategie traduttive diverse.
I film sottotitolati dalla sottoscritta sono:
• Holy Cross (Regno Unito/2003) di Mark Brozel (100’)
lungometraggio.
• Pinochet Children (Germania/2002) di Paula Rodriguez (83’),
documentario.
• Terror’s Children (USA/2003) di Sharmeen Obaid (45’),
documentario.
54 Cfr. Intervista Mostra del Cinema di Venezia, appendice A.