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[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

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per opera, si crede, di fra’ Guglielmo su detto e d’altri che l’invidiavano, operorono contra di lui di<br />

maniera, che, non riguardando alla degnità del dono fattogli da quel Pontefice, gli furono rimandate<br />

a casa, dove poi con miglior condizione gli fur pagate da mercanti e mandate in Ispagna. Nessuno di<br />

questi imitatori delle cose antiche valse più di costui, del quale m’è parso degno che si faccia<br />

memoria di lui, tanto più quanto egli è passato a miglior vita, lasciando fama e nome della virtù sua.<br />

Ha similmente molte cose lavorato in Roma un Lionardo Milanese, il quale ha ultimamente<br />

condotto due statue di marmo, San Piero e San Paulo, nella cappella del cardinale Giovanni Riccio<br />

da Monte Pulciano, che sono molto lodate e tenute belle e buone figure. Et Iacopo e Tommaso<br />

Casignuola scultori hanno fatto per la chiesa della Minerva, alla cappella de’ Caraffi, la sepoltura di<br />

papa Paulo Quarto, con una statua di pezzi (oltre agl’altri ornamenti) che rappresenta quel Papa col<br />

manto di mischio brocatello, et il fregio et altre cose di mischi di diversi colori, che la rendono<br />

maravigliosa. E così veggiamo questa giunta all’altre industrie degl’ingegni moderni, e che i<br />

scultori con i colori vanno nella scultura imitando la pittura. [<strong>II</strong>. 846] Il quale sepolcro ha fatto fare<br />

la santità e molta bontà e gratitudine di papa Pio Quinto, Padre e Pontefice veramente beatissimo,<br />

santissimo e di lunga vita degnissimo.<br />

Nanni di Baccio Bigio, scultore fiorentino, oltre quello che in altri luoghi s’è detto di lui, dico che<br />

nella sua giovanezza sotto Raffaello da Monte Lupo attese di maniera alla scultura che diede in<br />

alcune cose piccole, ch’e’ fece di marmo, gran speranza d’avere a essere valent’uomo. E andato a<br />

Roma sotto Lorenzetto scultore, mentre attese, come il padre avea fatto, anco all’architettura, fece la<br />

statua di papa Clemente Settimo che è nel coro della Minerva, et una Pietà di marmo, cavata da<br />

quella di Michelagnolo, la quale fu posta in Santa Maria de Anima, chiesa de’ Tedeschi, come<br />

opera che è veramente bellissima. Un’altra simile, indi a non molto, ne fece a Luigi del Riccio,<br />

mercante fiorentino, che è oggi in Santo Spirito di Firenze a una cappella di detto Luigi, il quale è<br />

non meno lodato di questa Pietà verso la patria che Nanni d’aver condotta la statua con molta<br />

diligenza et amore. Si diede poi Nanni sotto Antonio da San Gallo con più studio all’architettura, et<br />

attese, mentre Antonio visse, alla fabrica di San Piero; dove cascando da un ponte alto sessanta<br />

braccia e sfragellandosi, rimase vivo per miracolo. Ha Nanni condotto in Roma e fuori molti<br />

edifizii, e cercato di più e maggiori averne, come s’è detto nella Vita di Michelagnolo. È sua opera<br />

il palazzo del cardinal Monte Pulciano in strada Iulia, et una porta del Monte San Savino, fatta fare<br />

da Giulio Terzo, con un ricetto d’acqua non finito, una loggia et altre stanze del palazzo, stato già<br />

fatto dal cardinal vecchio di Monte. È parimente opera di Nanni la casa de’ Mattei, et altre molte<br />

fabriche che sono state fatte e si fanno in Roma tuttavia. È anco oggi fra gl’altri famoso e molto<br />

celebre architettore Galeazzo Alessi perugino, il quale, servendo in sua giovanezza il cardinale di<br />

Rimini, del quale fu cameriero, fece fra le sue prime opere, come volle detto signore, la<br />

riedificazione delle stanze della fortezza di Perugia, con tante comodità e bellezza, che in luogo sì<br />

piccolo fu uno stupore, e pure sono state capaci già più volte del Papa con tutta la corte. Appresso,<br />

per avere altre molte opere che fece al detto cardinale, fu chiamato dai Genovesi con suo molto<br />

onore a’ servigii di quella Republica; per la quale la prima opera che facesse si fu racconciare e<br />

fortificare il porto et il molo, anzi quasi farlo un altro da quello che era prima. Con ciò sia che<br />

allargandosi in mare per buono spazio, fece fare un bellissimo portone che giace in mezzo circolo,<br />

molto adorno di colonne rustiche e di nicchie a quelle intorno; all’estremità del qual circolo si<br />

congiungono due baluardotti che difendono detto portone. In sulla piazza poi, sopra il molo, alle<br />

spalle di detto portone, verso la città fece un portico grandissimo, il quale riceve il corpo della<br />

guardia, d’ordine dorico; e sopra esso, quanto è lo spazio che egli tiene et insieme i due baluardi e<br />

porta, resta una piazza spedita per comodo dell’artiglieria, la quale a guisa di cavaliere sta sopra il<br />

molo e difende il porto dentro e fuora. [<strong>II</strong>. 847] Et oltre questo, che è fatto, si dà ordine per suo<br />

disegno, e già dalla Signoria è stata approvato il modello, all’accrescimento della città, con molta<br />

lode di Galeazzo, che in queste et altre opere ha mostrato di essere ingegnosissimo. Il medesimo ha<br />

fatto la Strada Nuova di Genova, con tanti palazzi, fatti con suo disegno alla moderna, che molti<br />

affermano in niun’altra città d’Italia trovarsi una strada più di questa magnifica e grande, né più<br />

ripiena di ricchissimi palazzi, stati fatti da que’ signori a persuasione e con ordine di Galeazzo; al

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