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[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

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antico tempio di Iano simigliante. E questo, perciò che quindi la cattedral chiesa si vedeva, fu da<br />

questi religiosissimi Principi ordinato che alla sagrosanta religione si dedicasse: in cui, quanto la<br />

Toscana tutta e Fiorenza particolarmente in tutti i tempi stata eccellente sia, non credo che di<br />

mestier faccia che molto in dimostrarlo mi prenda fatica. Et in questa, intenzione fu che, avendo<br />

fatto da Fiorenza per sua ministre e compagne (come nel principio si disse) condurre seco a ricevere<br />

nel primo abboccamento la novella Sposa alcune delle sue doti o proprietà che posta in grandez[z]a<br />

l’avevano e delle quali ben gloriar si poteva, di mostrare che qui a non men necessario ufizio<br />

lasciato avesse la Religione, che, aspettandola, in un certo modo la introducesse nella grandissima<br />

et ornatissima chiesa a lei vicina. Vedevasi adunque questo arco, che in molto larga strada era<br />

(come si è detto) formato di quattro ornatissime facce: la prima delle quali si rappresentava<br />

agl’occhi di chi verso i Carnesecchi veniva; l’altra il gambo della croce seguendo e verso il Duomo<br />

di San Giovanni e di Santa Maria del Fiore riguardando, lasciava per traverso della croce due altre<br />

facce, di cui l’una guardava verso San Lorenzo e l’altra verso l’Arcivescovado. E per descrivere<br />

ordinatamente e con quanta più facilità sia possibile la bellez[z]a et il componimento del tutto, dico<br />

ancora, dalla parte dinanzi incominciandomi, a cui senza punto mancare era nella composizion<br />

degl’ornamenti quella di dietro simigliantissima, che nel mez[z]o della larga strada si vedeva la<br />

molto larga entrata dell’arco che si alzava convenientissimo spazio; nell’uno e l’altro lato del quale<br />

si vedevano due grandissime nicchie, messe in mez[z]o da due simili colonne corintie, tutte di<br />

mitrie, di turriboli, di calici, di sagrati libri e d’altri sacerdotali instrumenti, in [<strong>II</strong>. 922] vece di trofei<br />

e di spoglie, dipinte. Sopra le quali e sopra l’ordinate cornici e fregi, che sportavano alquanto più in<br />

fuori di quelli che sopra l’arco del mez[z]o venivano, ma di altez[z]a apunto gli pareggiavano, si<br />

vedeva fra l’una colonna e l’altra girare un’altra cornice, come di porta o di finestra di quarto tondo,<br />

che, sembrando di formare una particolar nicchia, faceva una vista leggiadra e vaga quanto più<br />

immaginar si possa. Sorgeva sopra quest’ultima cornice poi una fregiatura alta e magnifica quanto<br />

conveniva alla proporzione di tanto principio, con certi mensoloni intagliati e messi ad oro, che<br />

sopra le descritte colonne perpendiculare apunto venivano; sopra i quali si posava un’altra<br />

magnifica e molto adorna cornice con quattro grandissimi candellieri, pur ad oro messi, e come tutte<br />

le colonne, basi, capitelli, cornici et architravi e tutte l’altre cose, di diversi intagli e colori tócchi, i<br />

quali anch’essi al diritto de’ mensoloni e delle descritte colonne venivano. Ma nel mez[z]o poi e<br />

sopra i detti mensoloni alzandosi, si vedevan due cornici muoversi et a poco a poco fare angolo e<br />

finalmente in un frontespizio convertirsi; sopra il quale, in una molto bella e ricca base, si posava a<br />

sedere con una croce in mano una grandissima statua, presa per la Santissima Cristiana Religione, a<br />

piè di cui, e che in mez[z]o la mettevano, si vedevan due altre statue simili, che sopra la cornice del<br />

frontespizio già detto di giacer sembravano: l’una delle quali, cioè quella da man destra, che tre<br />

putti d’intorno aveva, era per la Carità figurata, e l’altra per la Speranza. Nel vano poi, o per dir<br />

meglio nell’angolo del frontespizio, si vedeva per principale impresa di questo arco l’antico labaro<br />

con la croce e col motto IN HOC VINCES a Costantin mandato, sotto a cui con bellissima grazia si<br />

vedeva posare una molto grand’arme de’ Medici con tre Regni papali, accomodandosi al concetto<br />

della Religione per i tre Pontefici che in essa di quella Casa stati sono. Et in sul primo cornicion<br />

piano si vedeva poi una statua corrispondente alla nicchia già detta, che fra le due colonne veniva;<br />

l’una delle quali, cioè quella dalla parte destra, era una bellissima giovane tutta armata con l’aste e<br />

con lo scudo, quale soleva figurarsi anticamente Minerva, eccetto che in vece della testa di Medusa,<br />

si vedeva a questa una gran croce rossa nel petto: il che faceva agevolmente conoscerla per la<br />

novella Religion di Santo Stefano, da questo glorioso e magnanimo Duca religiosamente fondata; sì<br />

come la sinistra, che in vece d’armi tutta si vedeva di sacerdotali e pacifiche vesti adorna e, in vece<br />

d’aste, con una gran croce in mano, col bellissimo componimento dell’altre torreggiando sopra tutta<br />

la machina, faceva una vista pomposissima e meravigliosa. Nella fregiatura poi, che veniva fra<br />

questa ultima cornice e l’architrave, che posava sopra le colonne ove per l’ordine dello spartimento<br />

venivan tre quadri, si vedevano dipinte le tre spezie di vera religione che sono state dalla creazione<br />

del mondo in qua. Nel primo de’ quali, e che da man destra era venendo sotto l’armata statua, si<br />

vedeva dipinta quella sorte di Religione che regnò nel tempo della legge naturale in quei pochi che

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