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[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

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IOANNES GUALBERTUS EQUES NOBILISS. FLOREN. VALLIS UMBROSIAE<br />

FAMILIAE AUCTOR FUIT ANNO MLXI.<br />

Col quale veniva terminata questa bellissima et ornatissima principal faccia. Ma entrando sotto<br />

l’arco vi si vedeva una assai spaziosa loggia, o andito o vestibulo che chiamar ce lo vogliamo, nella<br />

cui guisa si vedevano stare apunto le tre altre entrate, le quali, congiugnendosi insieme nella croce<br />

delle due strade, lasciavano in mez[z]o un quadrato spazio di circa otto braccia per ciascun verso,<br />

ove i quattro archi, alzandosi all’altez[z]a di quei di fuori e girando i peducci in volta come se a<br />

nascer sopra una cupoletta v’avesse, quando eran pervenuti alla intorno rigirante cornice et ove a<br />

cominciare avuto avrebbe a volgersi la volta della cupola, nasceva un ballatoio di dorati balaustri,<br />

sopra il quale si vedevano molto vez[z]osamente in giro ballare un coro di bellissimi Angeletti e<br />

cantare con un concento soavissimo, rimanendovi per più grazia e perché lume sotto l’arco per tutto<br />

si vedesse, in cambio di cupola, il ciel libero ed aperto. Negli spazii poi, o spigoli che si chiamino,<br />

de’ quattro angoli, che, nascendo stretti, di necessità quanto più s’alzavano verso la cornice,<br />

secondando il giro dell’arco, più s’aprivano, erano con non men grazia in quattro tondi i quattro<br />

animali dipinti misticamente da Ezechiel, e dal divino Giovanni messi per i quattro scrittori del<br />

sagro Evangelio. Ma tornando alla prima di queste quattro logge, o vestibuli che chiamati ce<br />

gl’abbiamo, vi si vedevano le volte con molti vaghi e leggiadri spartimenti tutte adorne, e dipinte<br />

con varie istoriette e d’armi ed imprese di quelle religioni di cui ell’eran sotto o d’accanto et alle<br />

quali elle principalmente servivano. Sì come nella facciata di questa prima da man destra, e che con<br />

la nicchia del Duca congiunta era, si vedeva in uno spazioso quadro dipinto il medesimo Duca dar<br />

l’abito a’ suoi Cavalieri con quegl’ordini e cirimonie che consueti sono di fare; scorgendosi nella<br />

parte più lontana, che Pisa rappresentava, la nobile edificazione del palazzo, della chiesa e dello<br />

spedale; e nell’imbasamento suo in uno epitaffio, per dichiarazione dell’istoria, si leggevano queste<br />

parole:<br />

COSMUS MED. FLOR. ET SENAR. DUX <strong>II</strong> EQUITIBUS SUIS <strong>DI</strong>VINO<br />

CONSILIO CREATIS MAGNIFICE PIEQUE INSIGNIA ET SEDEM PRAEBET<br />

LARGEQUE REBUS OMNIBUS INSTRUIT.<br />

Sì come nell’altra a rincontro di questa, appiccata con la nicchia di San Giovan Gualberto, si vedeva<br />

quando questo medesimo Santo in mez[z]o ad aspris[<strong>II</strong>. 925]simi boschi fondava il primo e<br />

principal monistero, con l’inscrizione anch’egli nella base che diceva:<br />

S. IO. GUALBERTUS IN VALLEMBROSIANO MONTE AB INTERVENTORIBUS<br />

ET ILLECEBRIS OMNIBUS REMOTO LOCO DOMICILIUM PONIT<br />

SACRIS SUIS SO<strong>DA</strong>LIBUS.<br />

Ma spedita la faccia dinanzi et a quella di dietro trapassando, per manco impedire l’intelligenzia nel<br />

medesimo modo descrivendola, diremo, come anche s’è prima detto, che e nell’altezza e nella<br />

grandez[z]a e negli spartimenti e nelle colonne, e finalmente in tutti gl’altri ornamenti, era del tutto<br />

alla descritta corrispondente, eccetto che dove quella nella più alta cima del mez[z]o aveva le tre già<br />

dette grandi statue, Religione, Carità e Speranza, questa in quella vece aveva solo una bellissima<br />

ara, tutta secondo l’uso antico composta ed adorna, sopra la quale (sì come di Vesta si legge) si<br />

vedeva ardere una vivacissima fiamma; e da man destra, cioè di verso il San Giovanni, ergersi una<br />

grande statua onestamente vestita, tutta verso il ciel fissa, presa per la Vita contemplativa, la quale<br />

per pendiculare dirittura veniva apunto sopra la gran nicchia in mez[z]o alle due colonne, sì come<br />

nell’altra faccia s’è detto; e dall’altra parte un’altra grande statua a questa simigliante, ma tutta<br />

sbracciata e tutta snella e con la testa di fiori incoronata, presa per la Vita attiva, con le quali<br />

venivano attamente comprese tutte le parti che alla cristiana religione appartengono. Nella

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