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[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

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cose, che da noi contro a natura s’adoperano, son sogni, come si è detto, e larve da esser tenute; e<br />

però a seguitare quello a che la natura l’inclina confortandole, par che in ultimo quasi concluder<br />

voglia che, se elle ad essere amate per natura inclinate si sentono, che non voglino da questo natural<br />

desiderio astenersi, anzi sprez[z]ato ogn’altra opinione come cosa vana e paz[z]a, a quella savia e<br />

naturale e vera seguitare si disponghino: intorno al carro del Sonno poi, et alle maschere che questo<br />

concetto ad esprimere avevano, accomodando e per ornamento mettendo quelle cose che sono al<br />

sonno et a’ sogni convenevoli giudicate. Vedesi dunque dopo due bellissime Sirene che, in vece di<br />

due trombetti, con due gran trombe innanzi a tutti gl’altri sonando, precedevano, e dopo due<br />

stravaganti maschere guidatrici di tutte l’altre, con cui sopra l’argentata tela il bianco, il giallo, il<br />

rosso e ‘l nero mescolando, i quattro umori di che i corpi composti sono si dimostrava; e dopo il<br />

portatore d’un grande e rosso vessillo di diversi papaveri adorno, in cui un gran grifone dipinto era,<br />

con i tre versi che rigirandolo dicevano:<br />

Non solo aquila è questo, e non leone,<br />

Ma l’uno e l’altro: così ‘l Sonno ancora<br />

Et umana e divina ha condizione<br />

si vedeva dico, come disopra s’è detto, venire il giocondissimo Amore figurato secondo che si<br />

costuma, e messo in mezzo da una parte dalla verde Speranza, che un camaleonte in testa aveva, e<br />

dall’altra dal pallido Timore con [<strong>II</strong>. 944] la testa anch’egli adorna da un paventoso cervo; vedevasi<br />

questi dagl’amanti, suoi servi e prigioni, seguitare, in buona parte di drappi dorè, per la fiamma in<br />

che sempre accesi stanno, con leggiadria e ricchez[z]a infinita vestiti e da gentilissime e dorate<br />

catene tutti legati e cinti.<br />

Dopo i quali (lasciando le soverchie minuzie) si vedeva per la Bellez[z]a venire in leggiadro abito<br />

turchino, tutto de’ suoi medesimi fiori contesto, il bellissimo Narciso, accompagnato anch’egli, sì<br />

come dell’Amore si disse, dall’una parte dalla fiorita et inghirlandata Gioventù, tutta di bianco<br />

vestita, e dall’altra dalla Proporzione, di turchini drappi adorna e che da un equilatero triangolo, che<br />

in testa aveva, si faceva da’ riguardanti conoscere. Vedevansi dopo questi coloro che pregiati essere<br />

per via della bellez[z]a cercono, e che il guidator loro Narciso pareva che seguitassero, di giovenile<br />

e leggiadro aspetto anch’essi, e che anch’essi, sopra le tele d’argento che gli vestivano, avevano i<br />

medesimi fiori narcisi molto maestrevolmente ricamati, con le arricciate e bionde chiome tutte de’<br />

medesimi fiori vagamente inghirlandate. Ma la Fama con una palla, che il mondo rappresentava, in<br />

testa e che una gran tromba (che tre bocche aveva) di sonar sembrava, con ali grandissime di penne<br />

di pavone si vedeva dopo costor venire, avendo in sua compagnia la Gloria, a cui faceva<br />

acconciatura di testa un pavon simile, et il Premio, che una coronata aquila in simil guisa in capo<br />

portava. I suoi seguaci poi, che in tre parti eran divisi, cioè Imperadori, Re e Duchi, benché tutti<br />

d’oro e con ricchissime perle e ricami vestiti fussero, e benché tutti singolar grandezza e maestà nel<br />

sembiante mostrassero, niente di meno erano l’un dall’altro chiarissimamente conosciuti per la<br />

forma delle diverse corone, ciascuna al suo grado conveniente, che in capo portavano. Ma il cieco<br />

Plutone poi, lo Dio (come s’è detto) della ricchez[z]a, che con certe verghe d’oro e d’argento in<br />

mano dopo costoro seguitava, si vedeva sì come gl’altri messo in mez[z]o dall’Avarizia, di giallo<br />

vestita e con una lupa in testa, e dalla Rapacità, di rossi drappi coperta e che un falcone, per nota<br />

renderla anch’ella, in testa aveva. Difficil cosa sarebbe a voler narrar poi la quantità dell’oro e delle<br />

perle e dell’altre preziose gemme, e le varie guise con che i seguaci di essa coperti et adorni s’erano.<br />

Ma Bellona, la Dea della guerra, ricchissimamente di tela d’argento, in vece d’armi, in molte parti<br />

coperta e di verde e laurea ghirlanda incoronata, e tutto il restante dell’abito con mille graziosi e<br />

ricchi modi composto, si vedeva anch’ella con un grande e bellicoso corno in mano dopo costoro<br />

venire, et essere come gl’altri accompagnata dallo Spavento, per il cuculio nell’acconciatura di testa<br />

noto, e dall’Ardire, conosciuto anch’egli per il capo del leone che in vece di cappello in capo aveva;<br />

e con lei i militari uomini che la seguitavano si vedevano in simil guisa, con spade e con ferrate<br />

maz[z]e in mano, e con tele d’oro e d’argento molto capricciosamente a sembianza d’armadure e di

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