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[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

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messovi dentro una buona quantità di valorosi soldati con un de’ principali e più nobili signori della<br />

corte per capittano, ostinato a non voler per niuna guisa esser preso, dividendo in due giornate il<br />

magnifico spettacolo, si vide nella prima con bellissimo ordine comparire da una parte una buona et<br />

ornatissima banda di cavalli tutti armati et in ordine, come se con veraci inimici affrontar si<br />

dovessero, e dall’altra, in sembianza di poderoso e ben instrutto esercito, alcuni squadroni di<br />

fanteria co’ loro arnesi, e carri di munizione et artiglieria, e co’ loro guastatori e vivandieri tutti<br />

insieme ristretti, come nelle proprie e ben pericolose guerre costumar si suole, avendo anche questi<br />

un peritissimo e valorosissimo signore simile per capitano, che qua e là travagliandosi si vide far<br />

molto nobilmente l’ufizio suo. Et essendo questi da quei di dentro stati in varie guise e con valore et<br />

arte più volte riconosciuti, e con grande strepito d’archibusi e d’artiglierie essendosi appiccato, or<br />

con cavalli et or con fanti, diverse scaramucce, e preso e dato cariche et ordinato con astuzia et<br />

ingegno alcune imboscate et altri così fatti bellici inganni, si vide finalmente da que’ di dentro,<br />

quasi che oppressi dalla troppa forza, andare a poco a poco ritirandosi, et in ultimo sembrare<br />

d’essere al tutto a rinchiudersi dentro al castello stati costretti. Ma il secondo giorno (quasi che le<br />

piattaforme e la gabbionata e piantato l’artiglieria la notte avessero) si vidde cominciare una molto<br />

orribile batteria che di gettare a poco a poco una parte della muraglia a terra sembrava, dopo la<br />

quale e dopo lo scoppio d’una mina, che da un’altra parte, per tener divertiti gl’animi, pareva che<br />

assai capace adito nella muraglia fatto avesse, riconosciuti i luoghi e stando con bellissimo ordine la<br />

cavalleria in battaglia, si vide quando uno squadrone e quando un altro, e quale con scale e qual<br />

senza muoversi, e dare a vicenda molti e terribili e valorosi assalti, e quegli rimessi più volte, e da<br />

quegl’altri sempre con arte e con ardire e con ostinazione sostenuti, pareva infine, come lassi ma<br />

non vinti, che quei di dentro si fussero con quei di fuori onoratamente accordati a conceder loro il<br />

luogo, uscendosene, con mirabile soddisfazione de’ riguardanti, in ordinanza con le loro insegne<br />

spiegate e tamburi, e con tutte le lor solite bagaglie.<br />

DELLA GENEOLOGIA DEGLI DEI<br />

[<strong>II</strong>. 950] Leggesi di Paulo Emilio, capitan sommo de’ virtuosi secoli suoi, che non meno di<br />

maraviglia porse della prudenza e valor suo a’ popoli greci e di molte altre nazioni che in Amfipoli<br />

eran concorsi, celebrandovi dopo la vittoria conseguita varii e nobilissimi spettacoli, che prima<br />

vincendo Perseo e domando gloriosamente la Macedonia si avesse porto nel maneggio di quella<br />

guerra, che fu non poco difficile e faticosa, usando dire non minor ordine né minor prudenza<br />

ricercarsi, e quasi non meno di buon capitano essere ufizio il sapere nella pace ben preparare un<br />

convito che nella guerra il saper bene uno esercito per un fatto d’arme rappresentare. Per lo che, se<br />

dal glorioso Duca, nato a fare tutte le cose con grandez[z]a e valore, questo medesimo ordine e<br />

questa medesima prudenza fu in questi spettacoli dimostrata, et in quello massimamente che a<br />

descrivere m’apparecchio, crederrò che a sdegno non sia per essergli, se tacere non arò voluto, che<br />

egli ne fusse al tutto inventore et ordinatore et in un certo modo diligente essecutore, trattando tutte<br />

le cose e rappresentandole poi con tanto ordine e tranquillità e prudenza e tanto magnificamente,<br />

che ben può fra le molte sue gloriose azzioni ancor questa con somma sua lode annoverarsi. Or<br />

lasciando a chi prima di me, con infinita dottrina, in quei tempi ne scrisse, e rimettendo a<br />

quell’opera coloro che curiosamente veder cercassero come ogni minima cosa di questa mascherata,<br />

che della Geneologia degli Dei ebbe il titolo, fu con l’autorità de’ buoni scrittori figurata, e quel che<br />

io giudicherò in questo luogo soverchio trapassando, dirò che sì come si legge essere alle noz[z]e di<br />

Peleo e di Teti stati convocati parte degl’antichi Dei a renderle fauste e felici, così a queste di questi<br />

novelli eccellentissimi Sposi, augurandoli i buoni la medesima felicità e contento, et assicurandoli i<br />

nocevoli che noiosi non gli sarebbero, parse che non parte de’ medesimi Dei, ma tutti e non<br />

chiamati, ma che introdur si dovessero, che per se stessi alla medesima cagione venuti vi fussero. Il

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