09.12.2012 Views

[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

[II. 1] VITA DI LIONARDO DA VINCI Pittore e Scultore Fiorentino ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

QUAMVIS, FLORA, TUIS, CELEBERRIMA, FINIBUS ERREM<br />

SUM SEPTEM GEMINUS <strong>DA</strong>NUBIUSQUE FEROX:<br />

VIRGINIS AUGUSTE COMES ET VESTIGIA LUSTRO,<br />

UT REOR, ET SI QUOD FLUMINA NUMEN HABENT<br />

CONIUGIUM FASTUM ET FAECUNDUM ET NESTORIS ANNOS<br />

THUSCORUM ET LATE NUNTIO REGNA TIBI.<br />

Nella sommità della testata poi e nel più degno luogo, molto a bianchissimo marmo somigliante, si<br />

vedeva la statua del giovane Imeneo inghirlandato di fiorita persa, con la face e col velo, e con<br />

l’inscrizione a’ piedi di: BONI CONIUGATOR AMORIS, messo in mez[z]o dall’Amore, che tutto<br />

abbandonato sotto l’un de’ fianchi gli stava, e dalla Lealtà maritale, che il braccio sotto l’altro<br />

appoggiato gli teneva; la quale tanto bella, tanto vaga, tanto vez[z]osa e tanto bene scompartita<br />

agl’occhi de’ riguardanti si dimostrava, che veramente più dire non si potrebbe, avendo per<br />

principal corona [<strong>II</strong>. 895] di quello ornamento (perciò che a tutti una cotal principal corona et una<br />

principale impresa posta era) in mano al descritto Imeneo formatone due della medesima persa di<br />

che inghirlandato s’era, le quali con sembianza teneva di volerle a’ felici Sposi presentare.<br />

Ma massimamente belli e vaghi et ottimamente condotti si mostravano i tre capaci quadri - che in<br />

tanti a punto, da doppie colonne divisi, era scompartita tutta quella larghissima facciata - e che con<br />

somma leggiadria a piè dell’Imeneo posti erano, descrivendo in essi tutti quei comodi, tutti i diletti e<br />

tutte le desiderevoli cose che nelle noz[z]e ritrovar si sogliono, le dispiacevoli e le noiose con una<br />

certa accorta grazia da quelle discacciando; e però nell’uno di questi, et in quello del mez[z]o cioè,<br />

si vedevano le tre Grazie, nel modo che si costuma dipinte, tutte liete e tutte festanti, che pareva che<br />

cantassero con una certa soave armonia i sopra a loro scritti versi, dicenti:<br />

QUAE TAM PRAECLARA NASCETUR STIRPE PARENTUM<br />

INCLITA PROGENIES, <strong>DI</strong>GNA ATAVISQUE SUIS?<br />

HETRUSCA ATTOLLET SE QUANTIS GLORIA REBUS<br />

CONIUGIO AUSTRIACAE ME<strong>DI</strong>CEAEQUE DOMUS?<br />

VIVITE FOELICES. NON EST SPES IRRITA, NAMQUE<br />

<strong>DI</strong>VINA CHARITES TALIA VOCE CANUNT.<br />

Avendo da una parte, e quasi che coro le facessero, convenientemente insieme accoppiati la<br />

Gioventù e ‘l Diletto e la Bellezza, che col Contento abbracciata stava, e dall’altra in simil guisa<br />

l’Allegrez[z]a col Gioco, e la Fecondità col Riposo, tutti con atti dolcissimi et a’ loro effetti<br />

simiglianti, et in maniera dal buon pittore contrasegnati che agevolmente conoscere si potevano. In<br />

quello poi che alla destra di questo era, si vedeva, oltre all’Amore e la Fedeltà, i medesimi<br />

Allegrez[z]a e Contento e Diletto e Riposo con accese facelle in mano, che del mondo cacciavano,<br />

nel profondo abisso rimettendo, la Gelosia, la Contenzione, l’Affanno, il Dolore, il Pianto,<br />

gl’Inganni, la Sterilità e simili altre cose noiose e dispiacevoli, che sì spesso solite sono perturbare<br />

gl’animi umani. E nell’altro dalla banda sinistra si vedevano le medesime Grazie, in compagnia di<br />

Giunone e di Venere e della Concordia e dell’Amore e della Fecondità e del Sonno e di Pasitea e di<br />

Talassio, mettere in ordine il genial letto con quelle antiche religiose cirimonie, di facelle, d’incensi,<br />

di ghirlande e di fiori che costumar si solevano, e de’ quali non piccola copia una quantità<br />

d’Amorini, sopra ‘l letto scherzanti e volanti, spargendo andavano. Erano poi sopra questi, con<br />

bellissimi spartimenti accomodati, due altri quadri, che in mezzo la statua dell’Imeneo mettevano,<br />

alquanto dei descritti minori, nell’uno de’ quali, imitando l’antico costume, sì ben da Catullo<br />

descritto, si vedeva la serenissima Principessa, da natural ritratta, in mezzo ad un leggiadro<br />

drappelletto di bellissime giovani in verginal abito, tutte di fiori incoronate e con facelle accese in<br />

mano, che accennando verso la stella Espero, che apparire si dimostrava, sembrava quasi, da loro<br />

eccitata, con una certa graziosa maniera muoversi e verso l’Imeneo camminare, con il motto: O<br />

<strong>DI</strong>GNA CONIUNCTA VIRO. Sì come, nell’altro dall’altra parte, si vedeva l’eccellente Principe in

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!