11.04.2013 Views

tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Resta chiaro che le due funzioni possono essere svolte, se non<br />

difetta la competenza, anche da un‟unica persona. Ciò che qui<br />

interessava era richiamare la doppia valenza, il “due in uno” che, in<br />

ogni caso, deve realizzarsi perché un diario di viaggio abbia caratteri<br />

di procedimento letterario. Occorre un distanziamento dalle modalità<br />

percettive sottoposte agli automatismi del consueto e dell‟abituale. La<br />

letterarietà, in quanto scrittura che diventa processo artistico, ci<br />

allontana da ciò che è già conosciuto, tende allo straniamento, ci<br />

spiazza. Allo sguardo è negata la possibilità del riconoscimento, che<br />

può avvenire solo di fronte a un luogo familiare. Anche l‟esperienza<br />

del viaggio ci allontana più o meno radicalmente dal cognito e dal<br />

risaputo, costringendoci al confronto con l‟alterità e la diversità 3 . Ma<br />

forse vi è da aggiungere che nella natura più profonda della scrittura,<br />

nella sua materialità e gestualità, vi è insita l‟idea del movimento, del<br />

ritmo, dell‟andatura. Chi si spinge innanzi nel bianco della pagina es<br />

muy andariego, è un grande camminatore come chi parte zaino in<br />

spalla disposto a coprire grandi distanze con il proprio<br />

vagabondaggio. Nondimeno, lo scrivere e il camminare hanno anime<br />

gemelle anche quando la loro kínēsis predilige il circuito breve, la<br />

flânerie cittadina. È “l‟atto stesso dello scrivere, indipendentemente<br />

dal messaggio che trasmette, che si costituisce come „percorso‟, e<br />

assume spesso consapevolezza esplicita di questa natura. La scrittura<br />

esalta – anche rispetto ad altre attività espressive come le arti<br />

figurative – la propria „mobilità‟, che trascina, „trasporta‟ il lettore”. 4<br />

3 È ovvio che non tutti i resoconti di viaggio hanno profilo letterario. “Quando Gian Battista<br />

Ramusio (1485-1557), funzionario della Repubblica di Venezia, decide di raccogliere e<br />

pubblicare, a metà del Cinquecento, una gran quantità di scritture di viaggio, vi include anche<br />

lettere di viaggio „scritte da marinari et persone grosse‟, con qualche preoccupazione per la<br />

mancanza di organizzazione formale […] Ma Ramusio è convinto che sia comunque utile<br />

pubblicarle: „daranno pur qualche cognitione di detti scoprimenti‟ ”. Pino Fasano, cit., 11.<br />

4 Ivi, 15.<br />

11

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!