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visto. In genere queste relazioni si dibattono tra l‟urgenza<br />
di verità della nuova esperienza che violenta tutte le<br />
conoscenze precedenti e la fiducia nelle risorse della<br />
retorica per raccontare ciò che si vede. Nascono così testi<br />
narrativi che possiedono insieme la forza di un vivace<br />
realismo e i ricorsi più imprevisti ad un linguaggio<br />
iperbolico, simbolico, analogico o solo disperatamente<br />
fantasioso 69 .<br />
La testimonianza di Pigafetta, per quanto riguarda i toni, ha la<br />
pacatezza del resoconto focalizzato su una normalità quotidiana, “a<br />
rafforzarne di fatto in seguito la credibilità” 70 . La narrazione, in<br />
generale, configura l‟immagine dei Patagoni come uomini “i quali, al<br />
di là della loro singolare statura, erano certamente di costumi assai<br />
selvaggi, ma di natura considerevolmente socievole, e indotti a reagire<br />
con atti di bellicosità solo dinanzi ad azioni degli spagnoli ispirate,<br />
con „grande astuzia‟, a trarli in „inganno‟” 71 . I giganti patagonici non<br />
preoccupano Magellano e i suoi uomini: sembrano docili, ingenui, non<br />
69 Nicola Bottiglieri, cit., 33-34.<br />
70 Enrico Nuzzo, Forme smisurate. Figure del disordine nella cultura filosofica e letteraria del<br />
settecento, in “Ordine”, Secondo colloquio internazionale di Letteratura italiana, Istituto Suor<br />
Orsola Benincasa, Ed. Cuen, Napoli 2006, 255. Il problema della propria credibilità Pigafetta lo<br />
affronta, secondo Nicola Bottiglieri, anche attraverso la scelta di un destinatario autorevole a cui<br />
dedicare il proprio lavoro, il Gran Maestro di Rodi Filippo de Villiers de l‟Isle-Adam, a capo<br />
dell‟Ordine dei Cavalieri Ospedalieri, a cui apparteneva Pigafetta, come si è già ricordato nel<br />
primo paragrafo del presente capitolo. Così nella dedica: “ Perché sono molti curiosi, illustrissimo<br />
ed eccellentissimo signor, che non solamente se contentano de sapere e intendere le grandi e<br />
ammirabili cose che Dio me ha concesso de vedere e patire ne la infrascritta mia longa e pericolosa<br />
navigazione, ma ancora vogliono sapere li mezzi e modi e vie che ho tenuto ad andarvi, non<br />
prestando quella integra fede a l‟esito [alla fine della narrazione] se prima non hanno bona certezza<br />
de l‟inizio; pertanto saperà vostra illustrissima signoria, che, ritrovandomi nell‟anno della natività<br />
del Nostro Salvatore 1519 in Spagna […] avendo inteso che allora si era preparata una armata<br />
[…] per andare a scoprire la spezieria nelle isole di Maluco, de la quale era capitanio generale<br />
Fernando de Magaglianes […], sopra una nave passai sino Malaga, onde, pigliando il cammino per<br />
terra, giunsi a Siviglia; ed ivi, essendo stato ben circa tre mesi, aspettando che la ditta armata si<br />
ponesse in ordine per la partita, finalmente, come qui de sotto intenderà Vostra eccellentissima<br />
signoria, con felicissimi auspizi incomensiassimo la nostra navigazione”. Antonio Pigafetta,<br />
cit.,72- 73.L‟idea è che, dati all‟inizio tutti i dovuti chiarimenti, i lettori non negheranno la fiducia<br />
fino alla fine del racconto.<br />
71 Ivi, 256.<br />
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