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La traiettoria di Bove sembra convergere verso la costruzione di<br />
una figura eroica di viaggiatore già dall‟età infantile:<br />
La prima volta che vede il mare, Giacomo ha dieci anni.<br />
Nel 1862 è in collegio a Sampierdarena, Genova, dal<br />
nipote del parroco di Maranzana. Rimane impressionato<br />
dall‟immensità della massa liquida e scura che non si<br />
ferma mai. Non stare fermo è ciò che gli riesce meglio.<br />
Vuole viaggiare. Nel 1867 viene ammesso all‟Accademia<br />
navale, perché la famiglia si impegna per tutta la durata<br />
degli studi a fornire il vino alla mensa ufficiali. Nel 1872<br />
si diploma e con il grado di guardiamarina ottiene il<br />
primo imbarco per andare lontano. La sua prima<br />
spedizione. A bordo della pirocorvetta Governolo. Con<br />
l‟incarico di cartografo. Sotto il comando di Enrico<br />
Accinni, capitano di fregata di seconda classe. Meta,<br />
l‟Estremo Oriente 238 .<br />
Due anni dopo prende parte alla spedizione svedese organizzata<br />
da Adolf Erik Nordenskjöld verso lo stretto di Bering. La nave è la<br />
Vega. Adolf Erik Nordenskjöld è un professore finlandese di geologia<br />
che esplora e naviga per gli svedesi. Nel luglio del 1878 prende il<br />
mare da Göteborg verso nord. Impiega un anno, resta imprigionato nei<br />
ghiacci per nove mesi, poi, attraverso il mare di Barents, supera lo<br />
stretto di Bering e arriva all‟oceano Pacifico. È il primo ad aver<br />
trovato il passaggio di Nord-Est. L‟ unico italiano ad aver<br />
accompagnato Nordenskjöld, in qualità di idrografo, è il sottotenente<br />
di vascello Giacomo Bove, studioso delle correnti marine ed abile<br />
disegnatore. Successivamente, tra gli anni 1881 e 1884, si recherà più<br />
238 Gianluca Favetto, cit.,40.<br />
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