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tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

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progetto liberale della nazione perché incontrollato e<br />

incontrollabile, oscuro e contaminato 225 .<br />

2. L‟“altra” cautiva (Ema, la cautiva di Aira. El guerrero y la<br />

cautiva di Borges).<br />

Il viaggio delle prigioniere bianche nel mondo della frontiera e<br />

della letteratura argentina conosce, con il romanzo di César Aira Ema,<br />

la cautiva (1981), un profondo straniamento. È proprio il viaggio a<br />

muovere la trama narrativa del testo e a favorire la liberazione del<br />

personaggio (del mito, se si vuole, della prigioniera bianca) dalle linee<br />

rigide e impietose con cui la produzione letteraria ottocentesca lo<br />

aveva ingessato. In altre parole, la verosimiglianza storica, l‟epopea<br />

passata della penetrazione dei pionieri nel sud dell‟Argentina,<br />

vengono ripresi e rielaborati in termini decisamente diversi rispetto a<br />

quelli con i quali il passato è stato trasmesso e raccontato. L‟inizio del<br />

romanzo mostra il faticoso e lento procedere di una carovana di<br />

militari verso i territori della frontiera al fine di trasferire nel forte di<br />

Pringles un gruppo di deportati. Fra questi, Ema, una donna giovane,<br />

che porta con sé il figlio. Al seguito della carovana vi è l‟ingegnere<br />

francese Duval, al cui punto di vista è affidato il compito di<br />

accompagnare il lettore. In coincidenza con l‟arrivo al forte sarà il<br />

punto di vista di Ema a svolgere quella funzione. Anche il<br />

personaggio creato da Aira inizia la sua vicenda venendo rapita<br />

durante un malón, ma il testo non la mostra mai in situazioni di<br />

225 Ivi, 101.<br />

147

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