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che ha appoggiato sempre le iniziative di Bove, avviando con lui una<br />
collaborazione lunga e feconda, è stato il professor Dalla Vedova.<br />
Proprio da una lettera inviata all‟accademico è possibile cogliere le<br />
difficoltà che il progetto andava incontrando, soprattutto per la<br />
difficoltà nel reperire i fondi necessari. Scrive Bove, senza celare la<br />
propria amarezza, che il suo intervento sarebbe servito solo a<br />
frustare un cavallo morto, ché vedo assai diminuito<br />
quell‟entusiasmo con cui venne accolto il progetto che il<br />
Commendatore Cristoforo Negri ed io proponemmo al<br />
ritorno della Vega. Benché di ogni parte d‟Italia e<br />
dall‟estero giungano incoraggiamenti ed adesioni, tuttavia<br />
danari ne giungono pochini. Ma io non dispero 243 .<br />
In un‟altra lettera, sempre al Dalla Vedova (con riferimento<br />
all‟interesse mostrato dalle autorità italiane verso l‟idea di avvolgere<br />
le regioni artiche ed antartiche di una serie di stazioni di sverno per<br />
osservazioni scientifiche), Bove scrive:<br />
È egli probabile che la Stazione antartica si faccia oppure il<br />
governo non è molto disposto ad accordarvi il suo favore?<br />
[…] E nel caso si facesse chi ne sarebbe il probabile<br />
comandante di essa? Ho sottolineato questa seconda<br />
domanda perché è quella a cui do maggiore peso. Ella ne<br />
comprenderàfacilmente le ragioni 244 .<br />
[per] tutti i primi decenni della sua storia e, in forma ridotta, fino agli anni Quaranta del Novecento<br />
[…] promosse viaggi e spedizioni in ogni continente, anche se, per lungo tempo, fu l‟Africa al<br />
centro dei suoi interessi, in accordo con i tempi e le prospettive nazionali.”<br />
243 Ivi, 173.<br />
244 Ivi, 175.<br />
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