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tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

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Durante la permanenza all‟Isola degli Stati iniziarono a sorgere<br />

malumori e contrasti fra i membri dell‟equipaggio delle due<br />

nazionalità, argentina e italiana. Forse gli ufficiali argentini non<br />

accettavano di buon grado che Bove e gli scienziati italiani<br />

denominassero montagne, baie, specchi d‟acqua, con nomi perlopiù<br />

italiani 251 . Lasciata l‟Isola degli Stati, la spedizione deve affrontare<br />

notevoli difficoltà legate alle condizioni metereologiche, che<br />

impediscono l‟entrata nello Stretto di Magellano e costringono la nave<br />

a spingersi tra le Malvine ed il Rio Gallegos. Bove, nel suo diario del<br />

viaggio, parla dell‟inutilità del barometro in quel quadrante di mare:<br />

Per quanto s‟interrogasse il barometro, per avere una<br />

qualche indicazione, non ci fu possibile ottenere da esso<br />

una risposta quale la si ha in climi più temperati. Le mie<br />

poche osservazioni mi spingono a considerare<br />

quell‟istrumentodi assai poca utilità per chi debba<br />

montare il Capo di Horn, l‟alzarsi e l‟abbassarsidel<br />

barometro sovente precede il cambiamento di tempo, ma<br />

più sovente lo accompagna e lo segue. Il comandante<br />

Fitz-Roy, che più di tutti navigò e studiò le estremità<br />

dell‟America Meridionale, ha una miglior opinione di<br />

quel pregevole istrumento, e lo considera in quei paraggi<br />

di non minore utilità, di quello che lo sia in altri mari e<br />

sotto altri climi 252 .<br />

251 Un esempio di bat<strong>tesi</strong>mo dei luoghi, officiato dai soli Bove e Lovisato: “Di sterpo in sterpo,<br />

di roccione in roccione, di scoscendimento in scoscendimento, giungemmo senza inconvenienti,<br />

tranne un poco di panico ad ogni masso che precipitava al basso, alla Comba Aspromonte, che tale<br />

nome demmo alla gola, nel quale [sic!] termina l‟asprissimo crestone da noi percorso. Giacomo<br />

Bove, cit., 40.<br />

252 Ivi, 46-47.<br />

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