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chi racconta di un viaggio, che non può più essere oggetto di<br />
letteratura d‟evasione, come nei testi elaborati, in latino e in volgare,<br />
nella civiltà comunale fra XIII e XIV secolo. Questo, per drastica<br />
riduzione, sembra proporsi come uno dei più significativi<br />
cambiamenti nel modo di concepire il viaggio letterario dopo il<br />
tramonto della topografia del Medioevo e l‟acquisizione di un<br />
orizzonte geografico di tipo moderno. Non è da credere, tuttavia, che<br />
la richiesta all‟autore di essere testimone oculare, implicita<br />
nell‟orizzonte d‟attesa dei lettori, garantisca scientificità a tutto tondo,<br />
ché permane nelle esposizioni il carattere narrativo e, almeno in parte,<br />
persino l‟influenza del motivo letterario cavalleresco. Ciò è ben<br />
evidente “nella forte tensione simbolica che individua nell‟esploratore<br />
un nuovo cavaliere errante, la cui quête avventurosa in terre ignote e<br />
mai descritte prima, popolate da genti sconosciute e aliene rispetto ai<br />
parametri mentali degli uomini del tempo, inaugura un nuovo ciclo<br />
mitico in cui il progetto antropologico della conoscenza dell‟altro<br />
subentra storicamente (e letterariamente) alla modulata crescita per<br />
entrelacement delle vicissitudini dell‟eroe. Alle spalle del libro di<br />
viaggio va dunque riconosciuta la consolidata prassi della letteratura:<br />
ma la sua idea di letteratura apre gli spazi alla modernità” 13 . In ogni<br />
caso, il mundus novus costituito dall‟imponente realtà americana<br />
impone di veicolare una fitta rete di informazioni, non circoscrivibili<br />
al racconto dei contatti con gli indigeni e alle curiosità, dirò così,<br />
etnologiche. Vi è anche l‟incremento delle nozioni di carattere<br />
scientifico, riguardanti il clima, la meteorologia, la cartografia, la<br />
nautica, eccetera. Lettere di viaggio e diari di bordo trasmettono<br />
13 Francesco Sberlati, Esplorazione geografica e antropologia: esperienze di viaggio tra „400 e<br />
„500, in “A. d‟I. ”, cit., 184. Si rimanda a questo saggio anche per la bibliografia lì indicata,<br />
riguardante le relazioni di viaggio e la storia letteraria delle scoperte geografiche.<br />
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