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de civilizado en la ciudad, está bloqueado allí, proscripto<br />
afuera 201 .<br />
La polemica con ciò che è alle spalle della capitale riguarda<br />
quell‟inconciliabile “altro” che è l‟indiano, percepito come<br />
emanazione animale di uno spazio geografico, così come il gaucho, la<br />
cui vita errabonda e priva di regole mal si attaglia al progetto liberale<br />
che, nel corso del XIX secolo, intende far coincidere la frontiera<br />
dello Stato con la frontiera della Nazione. Un progetto di fondazione<br />
di un‟Argentina civile e bianca, che vede la civiltà appartenere<br />
unicamente all‟Europa, laddove l‟entroterra è incivile proprio in<br />
quanto americano. Un‟equazione, insomma, per cui l‟Europa sta alla<br />
civiltà e alla cultura come l‟America sta alla barbarie e alla natura. Il<br />
territorio argentino viene dunque ideologizzato in un modo atto a<br />
delimitare un‟identità che può pronunciarsi solo definendo, per dirla<br />
con un verso montaliano, “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.<br />
La polemica a cui ha dato forma Sarmiento si è tradotta “nel rifiuto<br />
di qualsiasi elemento autoctono” 202 , secondo una linea di continuità<br />
con l‟orientamento del periodo coloniale. Tale rifiuto, in quanto<br />
preludio alla effettiva eliminazione fisica di gruppi umani non utili ai<br />
fini del progresso, può anzi essere letto come il compimento, il<br />
perfezionamento della colonizzazione spagnola da parte della giovane<br />
nazione indipendente. Quel che viene dopo l‟epica dell‟indipendenza<br />
è un processo repressivo di grande portata verso le province che non<br />
201 Domingo Faustino Sarmiento, cit., 28.<br />
“Due diverse società, due popoli estranei l‟uno all‟altro. E c‟è di più: l‟uomo della campagna,<br />
anziché aspirare ad assimilarsi a quello della città, respinge con sdegno e sprezzo il suo lusso e le<br />
sue maniere cor<strong>tesi</strong> di vita; ed il vestito del cittadino, il frac, la sella, il mantello, nessuno di questi<br />
indumenti e segni può impunemente mostrarsi là dove è solo campagna. Tutto quello che c‟è di<br />
civile nella città, vi è come bloccato là dentro e proscritto fuori.”. Traduzione di Angelo Morino,<br />
cit., 88.<br />
202 Come ha indicato Roberto Fernández Retamar, in Calibán Canibal. Citato da Angelo Morino,<br />
cit., 89<br />
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