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tesi M. Baino.pdf - EleA@UniSA

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Non fui interamente in possesso di quello spettacolo di<br />

bello-orrido che quando scesi al fondo di uno di quei<br />

baratri oscuri. Colà sotto, circondato da ogni parte da<br />

enormi macigni e da profonde caverne, mentre a poca<br />

distanza muggivano i marosi in una danza infernale, la<br />

cui eco si ripercuoteva sinistramente fra antri misteriosi,<br />

mi sentii in sulle prime invaso da un sentimento di<br />

sgomento e di paura che stentavo a reprimere 306 .<br />

La contemplazione di loci horridi , l‟esperienza romantica del<br />

sublime (di cui il bello-orrido può essere considerato una gradazione),<br />

sono ora per De Agostini possibili non solo di fronte alla maestosità<br />

delle montagne, ma anche a molti aspetti dell‟ immensità mai<br />

immobile del mare e dei paesaggi marini della Terra del Fuoco. Come<br />

nota Nicola Bottiglieri, “nella descrizione della natura americana il<br />

livello di sgomento e piacere misto insieme, del bello-orrido, ossia la<br />

sublimità è molto più intenso di quello della natura europea. E questa<br />

nuova esperienza che allarga i confini dell‟emozione estetica la<br />

dobbiamo al sacerdote salesiano” 307 .<br />

Fra le imprese deagostiniane afferenti al campo<br />

dell‟esplorazione geografica si vorrebbe qui ricordare almeno quella<br />

della scoperta del passaggio tra l‟estremità orientale dell‟insenatura<br />

del lago Fagnano con Ushuaia e il Canale Beagle avvenuta nel 1913,<br />

durante l‟estate australe (Appendice, tav. n. 4). Secondo la locale<br />

306 Ivi, 193.<br />

307 Nicola Bottiglieri, Il linguaggio dell‟altrove, cit., 176. In questo saggio l‟autore inquadra il<br />

consapevole rapporto di De Agostini con l‟esperienza del sublime alla luce della Critica del<br />

giudizio di Kant nonché offrendo al lettore la definizione del concetto che ne dà Remo Bodei. Nel<br />

saggio, inoltre, vengono analizzate le occorrenze nei testi deagostiniani di aggettivi e sostantivi<br />

riguardanti i concetti di “orrido e “sublime”. Ancora a proposito di esperienze percettive,<br />

Bottiglieri, nel saggio Il linguaggio ibrido in Ande Patagoniche di A. De Agostini, analizza<br />

l‟episodio narrato dal salesiano circa il volo aereo effettuato con il pilota Franco Bianco sui monti<br />

Balmaceda e Paine il 13 aprile 1937. Il saggio evidenzia i rapporti fra fotografia aerea, scrittura,<br />

velocità e simultaneità, anche richiamando i dettami del manifesto futurista sull‟aeropoesia.<br />

195

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