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egli il carico di scriver questa istoria, e da lui furono<br />
esaminati tutti quelli che, restati vivi dal detto viaggio,<br />
giunsero in Siviglia l‟anno MDXXII. Ma, avendola<br />
mandata a stampare a Roma, nel miserabil sacco di<br />
quella città si smarrì, e per ancora non si sa ove si sia […]<br />
E tra l‟altre cose degne di memoria che il prefato don<br />
Pietro notò del detto viaggio, fu che detti Spagnuoli,<br />
avendo navigato circa tre anni e un mese, e la maggior<br />
parte di loro (come è usanza di quelli che navigano il<br />
mar Oceano) notato giorno per giorno di ciascun mese,<br />
come giunsero in Spagna trovarono averne perduto uno,<br />
cioè che il giunger loro al porto di Siviglia, che fu alli<br />
sette di settembre, per il conto tenuto da loro era alli sei.<br />
E questa particolarità avendola il prefato don Pietro<br />
narrata ad uno eccellente e raro uomo, il quale allora si<br />
trovava per la sua repubblica ambasciadore appresso sua<br />
Maestà, e domandatogli come questo potesse essere,<br />
costui […] gli dimostrò che a loro non poteva avvenire<br />
altrimenti, avendo essi navigato per tre anni continui<br />
sempre accompagnando il sole che andava in ponente. E<br />
di più gli disse come gli antichi ancora essi avevano<br />
osservato che quelli che navigavano dietro al sole verso<br />
ponente allongavano grandemente il giorno. Ed essendo<br />
smarrito il libro del prefato don Pietro, la fortuna non ha<br />
permesso che del tutto si perda la memoria di così<br />
meravigliosa impresa, imperoché un valoroso gentiluomo<br />
vicentino, detto messer Antonio Pigafetta […] ne scrisse<br />
un libro molto particolare e copioso […] avendo<br />
circondata tutta la balla del mondo” 106 .<br />
106 Giovanni Battista Ramusio, Discorso sopra il viaggio fatto dagli Spagnuoli intorno al mondo,<br />
in Navigazioni e Viaggi, 1550. Citato da Nicola Bottiglieri, cit., 15-16. A proposito di fonti andate<br />
perdute per la storia della spedizione, bisogna ricordare che “Magellano stesso, secondo alcune<br />
autorevoli testimonianze, avrebbe scritto un giornale, che non è giunto fino a noi, benché molti<br />
affermino che fu conservato a bordo della nave ammiraglia, dopo la sua morte e portato in Spagna<br />
dall‟unica nave superstite, la Victoria. Ugualmente perduta è la Relazione scritta da Gian<br />
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