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L'analisi - Enea

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Tuttavia, il mancato sfruttamento del potenziale di risparmio si deve a diversi fatti:<br />

innanzitutto, per quanto alti siano considerati i prezzi attualmente, il mercato non riflette tutti i<br />

costi dell’uso dell’energia per la società (particolarmente quelli ambientali e quelli per la<br />

salute); in secondo luogo c’è scarsa coscienza e conoscenza da parte dei cittadini delle varie<br />

implicazioni dell’uso di energia, ed infine è scarso il livello di informazione sulle alternative<br />

tecnologiche esistenti. In altre parole, questo potenziale non si realizza automaticamente,<br />

senza delle politiche adeguate. Il Piano d’azione dunque tenta di delineare un quadro coerente<br />

di politiche e di misure aventi l’obiettivo di sfruttare una parte consistente di questo 20% di<br />

risparmio energetico potenziale entro il 2020, e di farlo tramite una serie di iniziative<br />

economicamente efficienti da mettere in piedi nei prossimi sei anni.<br />

La Commissione non dimentica che una parte di questo obiettivo può già essere perseguita<br />

tramite la piena applicazione della legislazione in vigore in materia, tuttavia propone un<br />

paniere di dieci azioni prioritarie che vanno ad innestarsi su politiche già esistenti:<br />

1. etichettatura e standard di efficienza minima per le apparecchiature e gli elettrodomestici,<br />

da aggiornare in maniera dinamica, con particolare attenzione alla riduzione dei consumi in<br />

stato di veglia e alla progettazione ecocompatibile, a partire dal 2007;<br />

2. introduzione di standard minimi di rendimento energetico per gli edifici nuovi o ristrutturati<br />

e le “case a bassissimo consumo”, da sviluppare a partire dal 2008 anche con l’estensione<br />

nel 2009 della Direttiva sull’efficienza energetica negli edifici. L’obiettivo è di avere una<br />

maggiore diffusione degli edifici più efficienti già dal 2015, e di indurre il settore pubblico (a<br />

partire dalla Commissione) a dare l’esempio;<br />

3. migliorare l’efficienza energetica sia nella produzione che nella distribuzione di elettricità,<br />

introducendo a partire dal 2008 nuovi standard per tutti gli impianti elettrici, di<br />

riscaldamento o rinfrescamento di capacità inferiore ai 20 MWe. Tali criteri saranno<br />

sviluppati di concerto con l’industria ed includeranno linee guida per migliorare le pratiche<br />

operative e regolamentari per la gestione degli impianti;<br />

4. ridurre i consumi di carburante degli autoveicoli per km percorso, in vista di ridurre anche<br />

le emissioni di CO2. La Commissione sta considerando l’introduzione (o il rafforzamento),<br />

per le case costruttrici di automobili, di normative che permettano di raggiungere entro il<br />

2012 l’obiettivo di emissioni non superiori ai 120 gCO2/km, e di conoscere immediatamente<br />

le proprietà di efficienza energetica di ciascun veicolo tramite etichettatura appropriata;<br />

5. facilitare il finanziamento degli investimenti in efficienza energetica per le imprese e per le<br />

Energy Service Company (ESCO), tramite accordi con le banche affinché queste ultime<br />

possano offrire incentivi e pacchetti di finanziamento adeguati, o tramite l’accesso a fondi<br />

Comunitari come i Green Investment Funds;<br />

6. stimolare in miglioramento dell’efficienza energetica nei nuovi paesi membri e specialmente<br />

nei progetti di edilizia residenziale pubblica o multifamiliare, attraverso le risorse finanziarie<br />

fornite dai Fondi Strutturali e di Coesione;<br />

7. l’uso coerente della fiscalità energetica, con la preparazione entro il 2007 di un Libro Verde<br />

sulla tassazione indiretta e la revisione della Direttiva sulla fiscalità energetica. Sistemi di<br />

incentivi fiscali sono allo studio, così come la proposta al Consiglio ed agli Stati membri di<br />

adottare una tassazione sugli autoveicoli basata sulle emissioni medie di CO2 per km del<br />

veicolo;<br />

8. diffondere la coscienza dei cittadini sull’efficienza energetica, attraverso azioni e programmi<br />

Comunitari sia nel settore dell’istruzione primaria, secondaria e professionale, che nel<br />

settore della formazione per energy manager nelle imprese. Tali programmi saranno<br />

sviluppati in collaborazione fra i paesi membri;<br />

9. la creazione di reti per lo scambio di esperienze e di best practices fra amministratori locali<br />

di grandi aree metropolitane, che facilitino l’adozione di approcci innovativi per migliorare<br />

l’efficienza energetica nell’ambiente urbano e nelle reti di trasporto (Patto fra i sindaci delle<br />

20-30 maggiori città europee);<br />

10. la promozione dell’efficienza energetica a livello mondiale attraverso la proposta di un<br />

accordo quadro fra la Commissione e i principali partner commerciali e organizzazioni<br />

internazionali già dal 2007.<br />

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