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L'analisi - Enea

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CAPITOLO 9<br />

GENERAZIONE DISTRIBUITA DELL’ENERGIA<br />

9.1 Concetti generali<br />

La liberalizzazione e l’apertura del mercato elettrico, le persistenti opposizioni alla realizzazione<br />

di grandi impianti di produzione per ragioni di impatto ambientale, la richiesta dell’utenza di un<br />

servizio di distribuzione più flessibile ed affidabile, nonché ragioni di sicurezza e di<br />

interdipendenza geopolitica hanno negli ultimi anni focalizzato l’interesse verso il modello di<br />

generazione distribuita (GD).<br />

Dall’analisi delle diverse definizioni di GD in ambito internazionale 1 , nonché dall’analisi del<br />

quadro normativo nazionale e delle caratterizzazioni della generazione distribuita 2 è possibile<br />

affermare che la cosiddetta GD consiste nel sistema di produzione dell’energia elettrica<br />

composto da unità di produzione di taglia medio-piccola (da qualche decina/centinaio di kW a<br />

qualche MW), connesse, di norma, ai sistemi di distribuzione dell’energia elettrica, in quanto<br />

installate al fine di:<br />

a) alimentare carichi elettrici per lo più in prossimità del sito di produzione dell’energia elettrica<br />

(è noto che la stragrande maggioranza delle unità di consumo risultano connesse alle reti di<br />

distribuzione dell’energia elettrica) molto frequentemente in assetto cogenerativo per lo<br />

sfruttamento di calore utile;<br />

b) sfruttare fonti energetiche primarie (in genere, di tipo rinnovabile) diffuse sul territorio e<br />

non altrimenti sfruttabili mediante i tradizionali sistemi di produzione di grande taglia.<br />

Per quanto riguarda gli elementi del quadro normativo nazionale potenzialmente concorrenti<br />

alla definizione della generazione distribuita, si osserva che in varie normative attualmente<br />

vigenti viene introdotta una soglia pari a 10 MVA, in termini di potenza apparente (nella<br />

direttiva europea è stabilita una soglia di 50 MW, potenza totale) al di sotto della quale sono<br />

previsti, per gli impianti di generazione, semplificazioni e trattamenti differenziati rispetto agli<br />

altri impianti.<br />

Da quanto sopra indicato, appare che il livello di potenza nominale di 10 MVA, già introdotto<br />

dalle normative vigenti, costituisca una soglia atta all’individuazione di particolari insiemi di<br />

tipologie di produzione normalmente connesse alle reti di distribuzione e alle quali risultano<br />

applicabili particolari regimi di connessione e di cessione dell’energia elettrica. Pertanto,<br />

l’introduzione di tale soglia, al di sotto della quale individuare la generazione distribuita,<br />

permette di arrivare a una definizione compatibile con l’articolo 2, comma 31, della Direttiva<br />

2003/54/CE 3 , secondo cui la generazione distribuita è l’insieme degli impianti di generazione<br />

connessi al sistema di distribuzione.<br />

1<br />

- il DPCA (Distributed Power Coalition of America) definisce la generazione distribuita come “any small-scale<br />

power generation technology that provides electric power at a site closer to customers than central station<br />

generation. A distributed power unit can be connected directly to the consumer or to a utility's transmission or<br />

distribution system”;<br />

- la CIGRE (International Conference on High Voltage Electric Systems) propone di considerare generazione<br />

distribuita tutti gli impianti di produzione di energia elettrica che “not centrally lanned, today not centrally<br />

despatched, usually connected to the distribution network, smaller than 50 or 100 MW”;<br />

- la IEA (International Energy Agency), propone di definire la generazione distribuita come “generating plant<br />

serving a customer on-site or providing support to a distribution network, onnected to the grid at distribution-level<br />

voltages. The technologies generally include engines, mall (and micro) turbines, fuel cells, and photovoltaic<br />

systems. It generally excludes wind power, since that is mostly produced on wind farms rather than for on-site<br />

power requirements”;<br />

- l’US Department of Energy definisce la GD come “distributed generation is small, modular electricity generators<br />

sited close to the customer load – can enable utilities to defer or eliminate costly investments in transmission and<br />

distribution (T&D) system upgrades, and provide customers with better quality, more reliable energy supplies and<br />

a cleaner environment”.<br />

2<br />

Relazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEGG), Allegato A : “Monitoraggio dello sviluppo degli impianti<br />

di generazione distribuita e di microcogenerazione. Effetti della generazione distribuita sul sistema elettrico”, del 20<br />

luglio 2006.<br />

3<br />

Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 giugno 2003 relativa a norme comuni per il mercato interno<br />

dell’energia elettrica e che abroga la direttiva 96/92/CE; Gazzetta Ufficiale del Parlamento europeo del 15.7.2003, L<br />

176/37.<br />

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