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L'analisi - Enea

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2) è vicino al Giappone e alla Corea, i due più grandi importatori di GNL;<br />

3) potrebbe rifornire anche il mercato del Nord America, qualora venissero completati terminali<br />

di rigassificazione sulla costa occidentale degli Stati Uniti.<br />

La controversia tra il consorzio guidato da Shell e Matsui e il governo russo, che aveva portato<br />

alla sospensione dei lavori in attesa di una verifica della compatibilità ambientale di tutto il<br />

progetto, sembra in via di soluzione anche a seguito dell’ingresso, quale socio maggioritario del<br />

consorzio, della compagnia Gazprom.<br />

Nel Brunei gli impianti costruiti negli anni settanta sono stati rammodernati e resteranno in<br />

produzione fino al 2030, permettendo al paese di incrementare anno dopo anno la produzione<br />

di GNL. In Africa sono in costruzione nuovi impianti in Angola, Guinea equatoriale e Nigeria per<br />

rifornire i mercati europeo e nord-americano. L’espansione degli impianti esistenti in Nigeria<br />

permetterà una produzione di 22Mt/a. Sulla base dell’evoluzione prevista, il mercato del GNL<br />

passerà da una dimensione prevalentemente regionale (Asia-Pacifico) a una dimensione<br />

globale, con una pluralità di fornitori e opportunità di maggiore flessibilità nell’approvvigionamento<br />

per i consumatori. Tale flessibilità potrà avere ripercussioni sulle tipologie di<br />

contratti utilizzate dagli operatori, con una prevedibile crescita della quota di contratti spot<br />

(1% nel 1990 e 10% nel 2005) sul totale degli scambi.<br />

Ciò implica che circa 14 Mt/a di GNL sono al momento disponibili sul mercato per aiutare i<br />

consumatori a soddisfare i propri bisogni di breve periodo. Nonostante la crescita di importanza<br />

dei contratti spot, i contratti a lungo termine continueranno a svolgere un ruolo fondamentale<br />

nel mercato del GNL. In primo luogo perché i progetti di investimento nel settore tipicamente<br />

utilizzano finanziamenti esterni che richiedono come garanzia contratti siglati con gli utilizzatori<br />

finali. In secondo luogo anche molti utilizzatori di GNL valutano positivamente i contratti a<br />

lungo termine perché garantiscono una certa sicurezza degli approvvigionamenti.<br />

La filiera industriale del GNL<br />

La catena industriale del GNL è costituita da tre fasi distinte:<br />

1) impianti di liquefazione collocati in prossimità del luogo di produzione;<br />

2) trasporto marittimo;<br />

3) terminali di rigassificazione dove il GNL viene riportato allo stato gassoso.<br />

Il gas naturale, raffreddato ad una temperatura di circa -160 °C a pressione ambiente, si trasforma in un<br />

liquido chiaro, trasparente ed incolore detto GNL. Il processo, che avviene attraverso cicli frigoriferi,<br />

riduce di circa 600 volte il volume del gas rendendo conveniente il suo trasporto via navi metaniere. Il<br />

processo fondamentale utilizzato nella fase di liquefazione è la refrigerazione meccanica attraverso lo<br />

scambio di calore con un refrigerante separato. Per tale processo è possibile utilizzare numerose tecniche<br />

che si differenziano essenzialmente per il refrigerante o il mix di refrigeranti utilizzati e per il tipo di<br />

alimentazione richiesta dal compressore. La scelta più appropriata varia da sito a sito e dipende prevalentemente<br />

dalla scala dimensionale dell’impianto di liquefazione.<br />

Il trasporto del gas liquefatto sulle metaniere avviene attraverso l’uso di serbatoi le cui tecnologie sono: a<br />

doppia membrana, a membrane prismatiche e a serbatoi sferici. Le navi a doppia membrana e quelle a<br />

serbatoi prismatici utilizzano serbatoi in acciaio solidale con lo scafo. Durante la navigazione, il carico è<br />

sottoposto alle continue sollecitazioni dovute al rollio della nave (sloshing) che, scaricate sullo scafo della<br />

nave, ne compromettono la durata e amplificano la non uniformità della pressione provocando perdite di<br />

carico attraverso evaporazione (il fenomeno è minore se si utilizzano serbatoi a membrane prismatiche).<br />

Le metaniere a serbatoi sferici sono costruite con serbatoi non solidali allo scafo, ma sostenuti da una<br />

struttura di supporto cilindrica. Ciò fa si che le sollecitazioni non vengano scaricate direttamente sullo<br />

scafo. Tali serbatoi sono costruiti in alluminio, materiale caratterizzato da una forte elasticità, che insieme<br />

alla forma sferica garantisce una pressione più uniforme al suo interno, limitando così il fenomeno dello<br />

sloshing. Questo tipo di approccio tecnologico assicura una maggiore stabilità e non prevede limitazioni di<br />

carico.<br />

Una volta trasportato, il carico di GNL viene immesso nei serbatoi di stoccaggio temporaneo dell’impianto<br />

di rigassificazione e poi inviato ai vaporizzatori. I vaporizzatori attualmente in uso sono di due tipi:<br />

- Open Rack usati in condizioni normali di esercizio;<br />

- a Fiamma Sommersa, per le unità di rigassificazione di riserva.<br />

I sistemi Open Rack utilizzano l’acqua di mare come vettore termico per la rigassificazione del GNL. La<br />

loro scelta è legata all’ubicazione attigua al mare del terminale che facilita l’utilizzo di grandi quantitativi<br />

di acqua per lo scambio termico. La temperatura dell’acqua di mare in ingresso ai vaporizzatori dovrà<br />

mantenersi al di sopra dei 7 °C per ottimizzare l’efficienza di scambio.<br />

I vaporizzatori a Fiamma Sommersa sono costituiti da una vasca d’acqua in cui è immerso un fascio di<br />

tubi ad “U” in cui circola il GNL da vaporizzare; l’acqua all’interno della vasca viene riscaldata e<br />

mantenuta a temperatura costante attraverso la combustione di una parte del gas trattato.<br />

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