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L'analisi - Enea

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Figura 8.7 - Produzione di etanolo in Italia. Anni 1999-2005<br />

240.000<br />

210.000<br />

180.000<br />

150.000<br />

120.000<br />

90.000<br />

60.000<br />

30.000<br />

0<br />

tonnellate<br />

158.700<br />

162.400<br />

163.500<br />

468<br />

158.000<br />

117.700<br />

118.500<br />

127.200<br />

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005<br />

Fonte: elaborazione ENEA su dati Assodistil, 2006<br />

Per quel che riguarda invece la capacità di produzione di etanolo anidro, utilizzabile per<br />

l’incorporazione diretta nella benzina o per la trasformazione in ETBE, questa è<br />

attualmente di circa 3.000.0000 di hl/anno, suddivisi fra le Società Alcoplus (400.000<br />

hl/anno), Silcompa (600.000 t/anno) e IMA (2.000.000 t/anno), unica azienda italiana,<br />

su un totale di 17 nella UE, ammessa finora a partecipare alle gare comunitarie per<br />

l’aggiudicazione di alcol di origine vinicola per la carburazione 13 .<br />

Dal momento che l’impiego diretto dell’etanolo in miscela con la benzina pone una serie<br />

di problemi di natura tecnica, come l’aumento delle emissioni evaporative di composti<br />

organici volatili (COV) per formazione di azeotropi bassobollenti o la separazione in<br />

presenza di acqua, con perdita di capacità antidetonante della miscela, la conversione di<br />

questo prodotto in ETBE rappresenta, come si è detto, la via di gran lunga preferita dai<br />

produttori europei di carburanti per la sua utilizzazione su larga scala.<br />

Una produzione pilota di ETBE fu avviata in Italia già nel 1992 dalla Società Ecofuel del<br />

Gruppo ENI presso il proprio impianto di Ravenna (il primo impianto al mondo a produrre<br />

industrialmente MTBE fin dal 1973), utilizzando etanolo ricavato dalla distillazione di<br />

prodotti agricoli eccedentari e immesso sul mercato dalla Comunità Europea a prezzi<br />

particolarmente favorevoli (e senza alcun legame con i reali costi di produzione) con<br />

l’unico scopo di ridurre i costi di stoccaggio di un prodotto altrimenti inutilizzato. Nei due<br />

anni successivi furono prodotte nello stesso impianto circa 100.000 tonnellate di ETBE 14<br />

utilizzate per l’additivazione di benzine senza piombo distribuite dalla rete nazionale,<br />

finché la produzione non venne sospesa per l’impossibilità di reperire sul mercato etanolo<br />

a costi competitivi.<br />

L’attuale produzione italiana di ETBE utilizza come materia prima etanolo di importazione<br />

ed è destinata per la maggior parte al mercato estero. La capacità produttiva degli<br />

impianti per la conversione di etanolo in ETBE presenti sul territorio nazionale è di circa<br />

280.000 t/anno (corrispondenti a 131.000 tonnellate di bioetanolo), ma è opportuno<br />

ricordare che l’ETBE potrebbe essere prodotto, se necessario, anche negli impianti<br />

attualmente utilizzati per la produzione di altri eteri (MTBE e TAME), arrivando ad una<br />

capacità produttiva totale stimabile intorno alle 600.000 t/anno 15 .<br />

13 Fonte: Assodistil, 2006<br />

14 Fonte: Eni, 2006<br />

15 Fonte: EFOA/Lyondell, 2006

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