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L'analisi - Enea

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comportamento razionale dell’utente, che potrebbe non trovare riscontro nei comportamenti<br />

reali (si pensi alla preferenza per automobili sempre più grandi e alla scarsa propensione<br />

all’uso dei mezzi di trasporto pubblici).<br />

Emissioni di CO2<br />

Le politiche permettono almeno la stabilizzazione delle emissioni. Ma possono determinare<br />

riduzioni anche superiori al 10% rispetto al 2005, grazie a una forte decarbonizzazione del<br />

sistema<br />

Figura 5.49 – Emissioni di CO 2 negli scenari tendenziali e negli scenari di intervento (Mt)<br />

650<br />

600<br />

550<br />

500<br />

450<br />

400<br />

350<br />

300<br />

1990 1995 2000 2005 2010 2015 2020 2025 2030<br />

Scenari tendenziali Scenari di intervento<br />

Nota: i valori riportati in figura si riferiscono alle “Total anthropogenic CO2 emissions excluding emissions/removals from land use, landuse<br />

change and forestry”, secondo la definizione utilizzata nell’inventario nazionale delle emissioni (vedi nota 15)<br />

Un dato di notevole rilievo dell’evoluzione del sistema determinata dall’introduzione delle<br />

ipotizzate misure di politica energetica e ambientale (scenari A2/B2) è che entro il 2020 si<br />

arriva quanto meno alla stabilizzazione delle emissioni di anidride carbonica ai valori attuali.<br />

Soprattutto, è significativa l’inversione della tendenza crescente di lungo periodo determinata<br />

dalle misure, che nel caso dello scenario B2 arriva a produrre nel 2020 riduzioni delle emissioni<br />

superiori al 10% rispetto al 2005.<br />

Questo risultato, pur molto significativo, segnala d’altra parte come nel medio periodo si debba<br />

tener conto della dinamica dei consumi di energia primaria fossile, che restano consistenti, e<br />

della indisponibilità di tecnologie di sequestro dell’anidride carbonica prima del 2020. Nei<br />

periodi successivi si rende invece disponibile il sequestro della CO2 nei settori elettrico e di<br />

produzione di carburanti da carbone-biomasse, opzione tecnologica che pure nei primi anni si<br />

mantiene su valori non troppo elevati (un risultato che oltre ad essere parzialmente legato alla<br />

struttura del modello, segnala in qualche modo la necessità, per un esteso utilizzo di queste<br />

opzioni, di un prezzo dell’anidride carbonica che superi i 50 €/t).<br />

Scendendo a livello settoriale, gli scenari mostrano come la relazione tra sviluppo economico,<br />

crescita della domanda di energia ed emissioni di CO2 sia più o meno rigida a seconda dei<br />

settori di uso finale.<br />

La correlazione tra le variabili suddette è infatti maggiore nel settore industriale e nel settore<br />

dei trasporti, in quanto l’attività produttiva influenza direttamente l’uso di fonti energetiche e,<br />

al contempo, la scelta dei combustibili/carburanti da parte dei consumatori è limitata, almeno<br />

nel breve-medio periodo.<br />

Ciò non impedisce che l’adozione di politiche e misure volte a ridurre le emissioni possa<br />

comunque produrre effetti anche molto consistenti, ma le misure devono probabilmente essere<br />

particolarmente incisive, come ad esempio molte di quelle qui ipotizzate per il settore dei<br />

trasporti, e impongono per di più un’ottica di medio-lungo periodo (figura 5.51). Nel caso<br />

dell’industria (figura 5.50), le cui emissioni sono sostanzialmente stabili già nello scenario A1,<br />

va inoltre sottolineata una certa difficoltà a prolungare le riduzioni delle emissioni anche nel<br />

lungo periodo, sebbene siano certamente possibili misure più incisive di quelle qui ipotizzate.<br />

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