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L'analisi - Enea

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- una significativa penetrazione dell’off-shore, che le misure contenute nello scenario rendono<br />

evidentemente competitiva;<br />

- un quasi raddoppio della produzione fotovoltaica, che però corrisponde direttamente al maggior<br />

incentivo specifico (conto energia) previsto nello scenario, non al raggiungimento della<br />

competitività da parte della tecnologia; un significativo incremento della produzione da<br />

biomasse, che risulta in sostanza la tecnologia rinnovabile “marginale”, cioè l’ultima ad essere<br />

attivata.<br />

Gli scenari mostrano dunque che il raggiungimento di livelli di produzione da rinnovabili molto<br />

più elevati, anche nel lungo periodo, è reso difficile dal fatto che, dati i limitati margini di<br />

sviluppo di idroelettrico e geotermoelettrico, con il progressivo sfruttamento dei siti eolici viene<br />

ad avere un ruolo chiave lo sfruttamento della biomassa, che (con l’eccezione dei rifiuti) nella<br />

generazione elettrica risulta competitiva se usata in co-combustione, tecnologia di scarsa<br />

applicazione in Italia. L’utilizzo delle biomasse continua altrimenti a rimanere poco competitivo,<br />

per i prezzi di mercato elevati, legati principalmente alla domanda che viene dal settore<br />

residenziale per usi termici, dove è usata in sostituzione degli altri combustibili, fortemente<br />

penalizzati dalla tassazione (a differenza di quanto avviene negli altri paesi europei). Negli<br />

scenari A2/B2, infatti, l’incremento della generazione da biomasse è legato principalmente alla<br />

maggiore produzione (e quindi disponibilità per il sistema) di combustibile da rifiuti, utilizzato<br />

in co-combustione, ipotizzata in tali scenari.<br />

Figura 5.41 – Consumi di elettricità negli scenari<br />

tendenziali e negli scenari di intervento (TWh)<br />

299<br />

Figura 5.42 – Scomposizione dei consumi energetici in<br />

due scenari<br />

Un altro dato di rilievo è che negli scenari di intervento la riduzione dei consumi elettrici<br />

rispetto all’evoluzione tendenziale, pur significativa (circa 30 TWh in meno nel 2020, più di 40<br />

TWh in meno nel 2030, figura 5.41) è meno pronunciata di quanto visto per l’energia primaria.<br />

Questo risultato trova un riscontro nei consumi elettrici relativamente bassi in Italia, tanto procapite<br />

quanto per unità di PIL, rispetto alla media europea. Considerando i dati settoriali, nel<br />

civile la riduzione dei consumi è comunque pari nel 2020 a quasi il 15% dei consumi (del<br />

2005), che diviene il 20% circa nel 2030, e anche nell’industria le riduzioni percentuali non<br />

sono di molto inferiori. La caratteristica “strutturale” del sistema energetico italiano di consumi<br />

elettrici relativamente bassi risulta confermata se, come già fatto per l’evoluzione tendenziale,<br />

gli effetti sul sistema determinati dalle misure di politica energetica e ambientale sono<br />

analizzati scomponendo la crescita dei consumi energetici nelle tre componenti attività,<br />

struttura, intensità. A parità di effetto attività (per ipotesi invariato tra scenario A1 e scenario<br />

A2), la significativa riduzione dei consumi energetici nello scenario A2 può essere spiegata<br />

dagli altri due effetti:<br />

- per un verso, dal più forte contributo della componente tecnologica (effetto intensità), che<br />

nello scenario alternativo è costantemente inferiore al -0,5% medio annuo (figura 5.42);<br />

- per un altro verso, dal fatto che lo scenario A2 induce già nel medio periodo una crescita<br />

della domanda di servizi energetici inferiore alla crescita del PIL, per cui l’effetto struttura<br />

risulta negativo. È interessante sottolineare come da questo punto di vista le misure<br />

previste nello scenario A2 abbiano in qualche modo un effetto simile a quello degli alti<br />

prezzi dell’energia. In ogni caso, un elemento rilevante che emerge dalla figura 5.42 è che,<br />

almeno nel medio periodo (fino al 2020), anche nello scenario A2 la capacità dell’effetto<br />

struttura di frenare la crescita dei consumi energetici risulta piuttosto modesta.

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