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L'analisi - Enea

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Tabella 4.18 – Emissioni regionali di CO2 e coefficiente medio d’emissione. Anno base 2003<br />

Regioni<br />

Emissioni settore<br />

civile (ktCO 2)<br />

Consumi<br />

residenziale<br />

+terziario (ktep)<br />

242<br />

Emissione/consumi (<br />

t CO 2/ tep)<br />

Piemonte 9.546,10 3762 2,54<br />

Valle d'Aosta 635,4 218 2,91<br />

Lombardia 19.064,90 7663 2,49<br />

Trentino A. Adige 1.808,40 678 2,67<br />

Veneto 7.809,50 3192 2,45<br />

Friuli V. Giulia 1.889,50 763 2,48<br />

Liguria 2.556,60 1026 2,49<br />

Emilia-Romagna 9.240,80 3755 2,46<br />

Toscana 5.188,40 2100 2,47<br />

Umbria 951,2 374 2,54<br />

Marche 1.670,90 667 2,51<br />

Lazio 6.964,20 2633 2,64<br />

Abruzzo 1.445,70 565 2,56<br />

Molise 228,5 88 2,60<br />

Campania 2.641,10 1062 2,49<br />

Puglia 2.814,20 1110 2,54<br />

Basilicata 474,2 188 2,52<br />

Calabria 796,2 321 2,48<br />

Sicilia 1.774,20 692 2,56<br />

Sardegna 879,3 330 2,66<br />

ITALIA 78.379,30 31187 2,51<br />

Settore civile: un possibile metodo di divisione degli oneri<br />

Per una divisione degli oneri delle emissioni imputabili ai consumi del settore civile viene<br />

proposta una metodologia differente rispetto al settore trasporti.<br />

La metodologia utilizza il concetto di grado giorno introdotto nel calcolo del Fabbisogno<br />

Energetico Normalizzato dal DPR 412 del 1993 e successivamente integrato dal DPR 551 del<br />

1999; il fabbisogno energetico normalizzato indica la quantità di energia primaria globalmente<br />

richiesta durante il periodo convenzionale di riscaldamento per garantire una temperatura<br />

costante negli ambienti climatizzati pari a 20 °C, diviso per il volume dell’ ambiente riscaldato<br />

e i gradi giorno della località considerata. Si esprime pertanto in kJ/m 3 GG. La determinazione<br />

del fabbisogno energetico tiene conto dell’energia primaria immessa dal sistema impianto<br />

attraverso i vettori energetici, dell’energia solare fornita all’edificio, degli apporti gratuiti<br />

interni, dell’ energia persa per trasmissione e ventilazione e dell’ energia persa dal sistema<br />

impianto durante la produzione, distribuzione ed emissione del calore.<br />

Nel settore domestico si procede identificando il consumo energetico primario pro capite per<br />

Regione e correggendo il dato regionale per i gradi giorno stimati per la Regione. La stima dei<br />

gradi giorno è elaborata in base alla popolazione per provincia moltiplicata per i gradi giorno<br />

della provincia stessa. Evidentemente tale metodologia non è pienamente accurata per<br />

province molto estese con caratteristiche climatiche diverse dal capoluogo, ma come già<br />

ricordato, il lavoro mira ad offrire un primo esempio di suddivisione del target in sé più che<br />

un’accurata divisione quantitativa.<br />

I consumi pro capite corretti per i gradi giorno vengono moltiplicati per i coefficienti regionali di<br />

emissione per tep (figura 4.4). Viene supposto un coefficiente d’emissione equivalente per il<br />

settore residenziale e terziario uguale a quello riportato in tabella 4.18. Alle Regioni viene<br />

quindi applicato un obiettivo di riduzione proporzionale al peso sul totale delle emissioni<br />

corrette per l’obiettivo nazionale identificato per il settore.

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