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L'analisi - Enea

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Tabella 4.26 – Nuove tecnologie delle centrali autorizzate<br />

Combustibili Rendimento Raffreddamento e sistema di condensazione Elementi principali<br />

1 cogenerazione, con<br />

un'impianto a ciclo<br />

combinato<br />

2 centrale<br />

termoelettrica<br />

alimentata a gas<br />

naturale<br />

3 impianto per la<br />

produzione di<br />

energia elettrica con<br />

teleriscaldamento<br />

Compreso tra<br />

il 39,6% e il<br />

56,4<br />

Fonte: elaborazione ENEA su dati MATT, 2006<br />

1 il sistema di condensazione del vapore è<br />

basato su un sistema di raffreddamento ad<br />

acqua proveniente anche da impianti di<br />

depurazione, e quindi non comporta prelievi<br />

idrici da corpi idrici superficiali e sotterranei o<br />

emissioni di vapore in atmosfera, salvo le<br />

necessità di reintegro di circuiti di produzione<br />

del vapore e teleriscaldamento<br />

2 il sistema di raffreddamento adottato, al<br />

fine di minimizzare i prelievi idrici, è del tipo<br />

ad aria, utilizzando degli aerotermi a<br />

circolazione forzata, sia per la condensazione<br />

del vapore in uscita dalle turbine, sia per il<br />

raffreddamento degli ausiliari (olio turbine e<br />

alternatori, idrogeno dell’alternatore)<br />

261<br />

• turbina a gas,<br />

• generatore di vapore a<br />

recupero,<br />

• turbina a vapore,<br />

• sistema di raffreddamento<br />

con condensatore in ciclo<br />

aperto moduli di produzione<br />

pressoché indipendenti<br />

• caldaie a recupero per la<br />

produzione di vapore ad<br />

alta e bassa pressione<br />

Va infine evidenziato che tale capacità di innovazione tecnologica già dimostrata, darà maggiori<br />

o minori benefici sotto il profilo dei consumi e degli impatti ambientali, solo nella misura in cui<br />

sarà accompagnata da elevate professionalità e competenze nel campo della valutazione della<br />

governance dei processi territoriali.<br />

Si evidenziano le tendenze dei grandi operatori del settore, Enel, Edison ecc., a usare mix di<br />

combustibili fossili, a proporre un incremento notevole dei rendimenti, con conseguente<br />

riduzione delle emissioni di CO2, ed a utilizzare una modifica sostanziale dei sistemi di<br />

raffreddamento, accompagnati spesso da sistemi di condensazione, per di ridurre<br />

ulteriormente i consumi di acqua ed anche parzialmente le emissioni.<br />

La struttura imprenditoriale energetica del paese si è quindi innovata, e l’insieme delle<br />

tecnologie utilizzate consente di affermare che si ha una convergenza, per le centrali di nuova<br />

generazione, verso una riduzione degli impatti sul microclima ed anche sul globale, così come<br />

sull’uso delle risorse, che indica certamente un cambio di paradigma nella progettazione, su cui<br />

appare ancora scarsa la comunicazione e informazione verso le comunità antropiche<br />

circostanti.<br />

Per quanto riguarda il solo rendimento, bisogna partire dal fatto che nel 2005 la media totale<br />

di rendimento del parco generativo in Italia è già cresciuta del 2,4% passando al 42,8% contro<br />

il 40,4% del 2004. Si ha quindi un trend in crescita dell’efficienza, che stimando anche le<br />

ultime centrali, da progetto, che presentano rendimenti medi superiori al 48%, si avvia<br />

complessivamente a rendimento superiori al 45% (si rimanda al paragrafo 5.3 per quanto<br />

riguarda le riduzioni connesse di CO2).<br />

Tale sforzo tecnologico è anche la conseguenza di un impegno economico, stimato<br />

complessivamente dagli operatori del settore, in circa 48 miliardi di euro di capitali investiti,<br />

nel quadriennio 2002-2005.<br />

Territorio e caratteristiche del sistema produttivo<br />

Le caratteristiche generali dei territori nei quali si sono insediati gli impianti, e le loro vocazioni<br />

principali, sono essenziali al fine di capire, o almeno di esplicitare quali contesti siano stati più<br />

ricettivi e meno conflittuali, e come l’innovazione tecnologica e le modificazioni settoriali<br />

influenzino le tematiche energetiche. Nella seguente analisi si introduce una classificazione<br />

PAVITT del sistema produttivo, applicata in modo innovativo ai consumi energetici, che<br />

consente di dare una stima dei pesi delle componenti specifiche del sistema produttivo. In tale<br />

elaborazione ENEA si è inoltre modificata la classificazione, introducendo il settore servizi,<br />

convenzionalmente non inserito; che si è resa necessario, data la sua accresciuta importanza,<br />

ai fini delle stime delle evoluzioni dei consumi energetici, avvenuta negli ultimi anni in Italia.<br />

Nella tabella 4.27 si illustrano le componenti dei consumi, calcolate secondo la tecnica dello<br />

shift and share, affiancate alla classificazione dei sistemi produttivi regionali, attuata secondo<br />

la classificazione di PAVITT. Tale tecnica consente di capire a quali effetti ed in quale misura sia<br />

attribuibile la variazione delle quote di consumo energetico nei diversi territori regionali.

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