23.05.2013 Views

L'analisi - Enea

L'analisi - Enea

L'analisi - Enea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

obbligatoria dei terreni agricoli (il cosiddetto “set-aside”), fecero sì che, in mancanza di<br />

chiare indicazioni da parte della Comunità Europea e di un reale interesse da parte delle<br />

autorità di governo dei singoli Stati membri, l’impiego delle miscele benzina/etanolo<br />

trovasse applicazione pratica solo in Francia, limitandosi in altre situazioni ad alcune<br />

iniziative a carattere dimostrativo (ad esempio, per quel che riguarda l’Italia, una estesa<br />

sperimentazione sui taxi della città di Bologna nella stagione invernale 1990-91).<br />

La situazione oggi è profondamente diversa in quanto esiste, a livello europeo, la volontà<br />

politica di sostenere la crescita di un mercato dei biocarburanti, visti come l’unica<br />

soluzione realisticamente praticabile, per lo meno nel breve-medio termine, per ridurre la<br />

dipendenza del settore trasporti dai combustibili fossili e il conseguente contributo di tale<br />

settore alle emissioni di CO2, oltre che come una importante opportunità per la<br />

diversificazione produttiva e la crescita economica dell’intero comparto agricolo ed<br />

agroindustriale dell’Unione Europea (che, per inciso, rappresenta in termini economici il<br />

più importante settore produttivo della UE). Tale volontà ha trovato concreta attuazione<br />

nell’emanazione della già citata Direttiva 2003/30/CE, che stabiliva l’introduzione<br />

progressiva negli Stati membri della UE, a partire dal 2005, di una quota percentuale di<br />

biocarburanti e altri carburanti da fonti rinnovabili (in primo luogo idrogeno) in<br />

sostituzione di analoghi quantitativi di benzina e gasolio, fino a raggiungere nel 2010 una<br />

percentuale di sostituzione pari al 5,75% del totale (è opportuno precisare che tali<br />

percentuali di sostituzione devono essere calcolate in base all’equivalenza energetica,<br />

prendendo a riferimento il potere calorifico inferiore dei singoli carburanti, e, di<br />

conseguenza, i quantitativi di biocarburanti richiesti sono maggiori di quelli calcolati come<br />

percentuale sul totale dei consumi espresso in tonnellate).<br />

La Direttiva 2003/30/CE stabilisce che i biocarburanti possono essere immessi sul<br />

mercato nelle seguenti forme:<br />

• puri o in miscela con una percentuale limitata di prodotto petrolifero (ad esempio<br />

la miscela E85, costituita per l’85% da bioetanolo, utilizzata per l’alimentazione<br />

dei veicoli “flexifuel”);<br />

• in miscela con prodotti petroliferi, anche in percentuali limitate di impiego come<br />

componenti o additivi;<br />

• come componenti di derivati di sintesi (ETBE), utilizzati a loro volta come<br />

carburanti o additivi di benzina o gasolio.<br />

Comunque, anche prima dell’emanazione della Direttiva 2003/30/CE, i biocarburanti<br />

erano già presenti sul mercato di diversi paesi dell’Unione, con percentuali variabili a<br />

seconda dei casi, ma sempre tutto sommato marginali (figura 8.4). La Direttiva chiedeva<br />

in sostanza a tutti i paesi membri di adoperarsi per promuovere l’uso dei biocarburanti (o<br />

di altri carburanti rinnovabili), in accordo con gli obiettivi stabiliti a livello europeo,<br />

impegnandosi ad informare puntualmente la Commissione Europea sullo stato di<br />

attuazione della Direttiva stessa e, nel caso fossero stati fissati a livello nazionale obiettivi<br />

diversi da quelli indicati nella Direttiva, di motivare adeguatamente le ragioni di una<br />

simile scelta.<br />

Gli obiettivi indicativi nazionali di sostituzione dei carburanti fossili con biocarburanti<br />

stabiliti nei diversi paesi UE per il 2005 e comunicati ufficialmente alla Commissione sono<br />

riportati in figura 8.5 (per quel che riguarda l’Italia, è riportato come obiettivo l’1%,<br />

stabilito dal decreto legislativo n. 128 del 30 maggio 2005, senza tener conto della<br />

successiva correzione contenuta nella legge 81/2006).<br />

In realtà, questi obiettivi sono stati raggiunti solo in parte. Alla fine del 2005, infatti, solo<br />

due Paesi (Germania e Svezia con percentuali di sostituzione rispettivamente pari al 3,75<br />

e al 2,23% del totale) avevano raggiunto e superato l’obiettivo del 2% indicato per<br />

quell’anno dalla Direttiva. Di conseguenza, la quota di mercato dei biocarburanti<br />

nell’intera Unione Europea si attestava intorno al 52% del previsto, e le stime per il 2010<br />

(dal 2,4 al 3,9% del consumo totale di carburanti) erano decisamente lontane dal valore<br />

stabilito del 5,75% 9 .<br />

9 Fonte: Commissione Europea - Biofuels Progress Report, gennaio 2007<br />

462

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!