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L'analisi - Enea

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Come visto quello che si è andato a delineare negli ultimi anni è uno scenario di profonda<br />

trasformazione del settore energetico con un forte indirizzo verso un più esteso ricorso a fonti<br />

alternative di energia che sempre più sollecita specifici processi di sviluppo tecnologico. La<br />

competenza dell’Italia nel quadro delle tecnologie energetiche deve dunque essere valutata in<br />

senso prospettico.<br />

In primo luogo i positivi risultati che sul mercato il paese sta comunque registrando nell’area<br />

della termoelettromeccanica non sembrano attualmente in grado di superare i limiti di una<br />

specializzazione debole alla quale si vanno contrapponendo le posizioni delle aree del sud est<br />

asiatico e comunque punti di forza a livello europeo ben più solidi.<br />

In secondo luogo preoccupa l’assenza nelle tecnologie per l’uso di fonti rinnovabili. Tale<br />

assenza sembra infatti fare da cornice all’insufficiente ricorso alle fonti rinnovabili da parte del<br />

paese come di recente segnalato dalla Commissione Europea (Piano d’azione per l’efficienza<br />

energetica dell’ottobre 2006 e documento sulla riduzione dei gas-serra del 10 gennaio 2007),<br />

mentre fa emergere un’ulteriore componente di dipendenza tecnologica che si aggiunge a<br />

quella, già ponderosa, rappresentata dalla bolletta “energetica”.<br />

6.2.4 Considerazioni di sintesi<br />

L’evoluzione del commercio internazionale nell’ambito delle tecnologie energetiche ha fornito<br />

indicazioni su aspetti importanti e complessi del mutamento dello scenario energetico mondiale<br />

negli ultimi anni. Accanto ai problemi connessi alla dotazione delle fonti di energia, il richiamo<br />

degli adempimenti in materia ambientale ha infatti sollecitato un ricorso più ampio a forme<br />

diversificate di produzione energetica dando impulso ad una nuova domanda tecnologica.<br />

In questo quadro le posizioni produttive e competitive dei maggiori paesi industrializzati<br />

risultano sostanzialmente coerenti con i tratti delle competenze tecnologiche storicamente<br />

acquisite, ma si distinguono anche in base a politiche di rilancio energetico e tecnologico<br />

intervenute caso per caso.<br />

Se da una parte colpisce il ruolo assunto dall’area dei paesi asiatici e in maniera crescente<br />

dalla Cina nella produzione e nello scambio di tecnologie energetiche, dall’altra non deve<br />

sfuggire la dinamica che ha caratterizzato negli ultimi anni i paesi europei. Vasti programmi di<br />

incentivazione e di investimento nell’area delle fonti rinnovabili hanno infatti mobilitato i paesi<br />

europei dando luogo ad incrementi delle importazioni ma anche a posizioni non secondarie in<br />

termini di quote di mercato all’export e di vantaggio relativo. Le nuove dinamiche che si stanno<br />

delineando nelle tecnologie per l’uso di fonti rinnovabili, sono fonte di diversificazione<br />

tecnologica per i maggiori paesi, mentre per i più piccoli si stanno trasformando in una<br />

importante base di progettazione tecnologica. In tale scenario l’Italia appare, invece, inserirsi<br />

con molta più difficoltà e mantenendo, comunque, una debole specializzazione anche nelle<br />

tecnologie tradizionali. Pur nell’ambito di un quadro europeo non pienamente assestato, il<br />

paese si colloca nelle retrovie, certamente non favorito dal contesto di debole competitività<br />

tecnologica che caratterizza tutto il suo sistema produttivo.<br />

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