Tabella 4.8 – Emissioni regionali di CO2 per settori. Anno base 2003 (ktCO2) Termoelettrico Trasporti Civile Industria Settore energia Agricoltura Totale Regioni kt % kt % kt % kt % kt % kt % kt % Italia Piemonte 4.087 12,6 8.415,7 26,0 9.546,1 29,5 9.158,5 28,3 583,3 1,8 603,6 1,9 32.394,5 7,3 Valle d'Aosta 1 0,1 488,4 39,3 635,4 51,2 113,3 9,1 0,0 0,0 3,2 0,3 1.241,4 0,3 Lombardia 13.902 20,1 20.432,3 29,5 19.064,9 27,6 13.849,9 20,0 817,6 1,2 1.088,1 1,6 69.154,8 15,5 Trentino A. A. 176 3,2 2.517,0 45,7 1.808,4 32,9 880,0 16,0 1,2 0,0 121,4 2,2 5.504,0 1,2 Veneto 15.832 37,0 10.097,5 23,6 7.809,5 18,3 7.888,8 18,5 469,8 1,1 638,7 1,5 42.736,1 9,6 Friuli V. Giulia 5.276 38,8 2.353,2 17,3 1.889,5 13,9 3.700,5 27,2 231,1 1,7 139,4 1,0 13.589,2 3,0 Liguria 10.229 53,2 2.886,7 15,0 2.556,6 13,3 2.550,4 13,3 742,7 3,9 267,2 1,4 19.233,1 4,3 Emilia-Romagna 8.802 22,4 11.599,6 29,5 9.240,8 23,5 8.356,8 21,3 114,3 0,3 1.147,8 2,9 39.261,8 8,8 Toscana 9.115 30,2 8.275,5 27,4 5.188,4 17,2 6.032,2 20,0 1.222,0 4,0 363,3 1,2 30.196,9 6,8 Umbria 1.904 26,2 2.082,1 28,6 951,2 13,1 2.168,2 29,8 5,1 0,1 157,7 2,2 7.268,3 1,6 Marche 699 8,2 3.732,0 44,0 1.670,9 19,7 1.577,1 18,6 528,6 6,2 272,1 3,2 8.479,4 1,9 Lazio 16.488 39,3 15.657,4 37,3 6.964,2 16,6 1.958,2 4,7 392,7 0,9 475,7 1,1 41.935,8 9,4 Abruzzo 1.203 15,8 3.087,1 40,5 1.445,7 19,0 1.633,8 21,5 19,4 0,3 223,7 2,9 7.613,0 1,7 Molise 398 23,4 533,3 31,3 228,5 13,4 471,9 27,7 0,0 0,0 71,4 4,2 1.703,0 0,4 Campania 1.538 9,4 8.836,4 54,2 2.641,1 16,2 2.756,5 16,9 62,6 0,4 477,9 2,9 16.312,5 3,7 Puglia 23.283 48,9 7.047,3 14,8 2.814,2 5,9 13.377,4 28,1 713,4 1,5 1.139,0 2,4 47.590,6 10,7 Basilicata 467 17,9 909,4 34,9 474,2 18,2 610,7 23,4 14,5 0,6 128,9 4,9 2.604,3 0,6 Calabria 3.738 43,7 3.066,4 35,9 796,2 9,3 710,6 8,3 51,6 0,6 184,0 2,2 8.546,6 1,9 Sicilia 12.188 33,8 8.614,0 23,9 1.774,2 4,9 4.860,8 13,5 7.996,7 22,2 610,0 1,7 36.043,4 8,1 Sardegna 5.877 39,6 3.883,9 26,2 879,3 5,9 3.345,5 22,5 572,5 3,9 279,0 1,9 14.836,7 3,3 Italia 135.202 30,3 124.515,1 27,9 78.379,3 17,6 86.001,1 19,3 14.539,0 3,3 8.392,1 1,9 446.245,6 100,0 Fonte: elaborazione su dati di origine varia
Con riferimento alla tabella 4.8 analizziamo in dettaglio i dati riportati con riferimento ai principali settori: - termoelettrico e industria: questi settori, responsabili per circa il 40% delle emissioni nazionali, vengono accorpati e trattati nel paragrafo dedicato al ruolo dell’ETS per determinare i livelli futuri di emissione. In questa parte del lavoro saranno esposte le implicazioni nella lettura e comprensione dei bilanci regionali derivanti dall’introduzione di un meccanismo di regolazione ambientale in un mercato sopranazionale; - trasporti e civile: per questi settori viene ipotizzato un ruolo centrale da parte delle Regioni. Per tali settori ci troviamo infatti in presenza di sistemi d’incentivazione elaborati a livello centrale ma in assenza di politiche e misure finalizzate al raggiungimento di obiettivi quantitativi certi, come al contrario intrinseci all’applicazione della Direttiva ETS. Nei paragrafi dedicati a questi settori viene pertanto proposta un’ identificazione di target di riduzione vincolanti per Regione. Gli obiettivi sono individuati in base ad indicatori molto semplici che servono da pretesto per valutare il ruolo delle Regioni tra strumenti nazionali di politica energetica già esistenti e necessità di ulteriori interventi. Dall’analisi del quadro regolatorio dei sistemi energetici ambientali dei paesi dell’UE si vede come parte delle politiche e misure di rilevanza nella regolazione dei sistemi energetici e orientate alla riduzione delle emissioni di gas-serra sono introdotte negli Stati nazionali da direttive adottate a livello comunitario. A questo proposito è possibile identificare tre nuclei legislativi a forte impatto nelle politiche energetiche ed ambientali. Un primo nucleo, nella cornice delineata dalla Direttiva 2003/54/CE di riforma dei mercati elettrici comunitari, mira a regolare il settore della produzione elettrica; si tratta della: - Direttiva 2001/77/CE sulla promozione delle energie rinnovabili; - Direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione; - Direttiva 2003/87/CE che introduce un meccanismo di ET per alcuni settori industriali, tra cui il settore termoelettrico. Un secondo nucleo relativo alla regolazione sul lato della domanda di energia: - Direttiva 2002/91/CE sulla efficienza energetica negli edifici; - Direttiva 2005/32 sull’ecodesign per i prodotti energetici; - Direttiva 2006/32/CE per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali. Un terzo nucleo relativo alla diminuzione delle emissione del settore trasporti: - accordo volontario per la riduzione delle emissioni con produttori di automobili nell’Unione Europea, in Giappone e in Corea; - 2003/30/CE Direttiva sull’uso dei biocombustibili nel settore dei trasporti. Di cornice alle misure elencate è importante ricordare la Direttiva sulla fiscalità dei prodotti energetici nell’ambito dell’Unione europea 2003/96/CE, che pur diluita in numerose deroghe concesse agli Stati nazionali identifica un quadro di riferimento per la fiscalità energetica comunitaria. A loro volta le direttive sono trasposte o verranno trasposte nell’ordinamento nazionale. Il primo nucleo ed in particolare la Direttiva sull’ET che rappresenta un livello più alto di regolazione (la Direttiva di promozione delle rinnovabili e della cogenerazione rappresentano infatti strumenti per facilitare il rispetto della Direttiva sull’ET) determineranno i meccanismi di regolazione nei settori industriali. Il secondo ed il terzo nucleo verranno intesi come strumento di supporto alle politiche regionali per il perseguimento di obiettivi di riduzione dei settori di riferimento, domanda energetica civile e da trasporti. Rimangono esclusi dall’analisi i consumi afferenti alle attività industriali non comprese nella Direttiva ET nonché le emissioni da attività agricola. 231
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Gli edifici esistenti Per quanto ri
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Peraltro le trasformazioni interven
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Al contrario in Italia, più che in
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Settore Trasporti autoveicoli Bioca
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Figura 8.1 - Produzione di bioetano
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azeotropi volatili con gli idrocarb
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Figura 8.3 - Produzione di biodiese
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Tabella 8.8 - Produzione mondiale d
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obbligatoria dei terreni agricoli (
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Figura 8.5 - Obiettivi indicativi n
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Questa situazione, insieme al fatto
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Figura 8.7 - Produzione di etanolo
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Tabella 8.13 - Caratteristiche merc
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Successivamente, con l’entrata in
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Figura 8.9 - Produzione di semi ole
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L’attuale tendenza ad incorporare
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Figura 9.1 - Schema funzionale mode
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Il rapporto “Energy Technology Pe
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Esistono diverse tipologie di distr
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Figura 9.4 - Impatto economico dell
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L’unità di cogenerazione fornir
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La diffusione della GD comporta div
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innovabile. Alla luce della configu
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L’elemento decisivo per la diffus
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APPENDICE 1 ENERGIA E AMBIENTE: CRO
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19 giugno Quasi 9mila morti all'ann
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1 settembre Approvazione in Califor
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6-17 novembre Si conclude la Confer
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APPENDICE 2 RIFERIMENTI NORMATIVI E
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APPENDICE 3 ENERGIA E AMBIENTE: GLO
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Conferenza Unificata - Sede congiun
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protossido di azoto (N2O), i clorof
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PP - Power Park. Distretto energeti
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