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L'analisi - Enea

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La questione è comunque ancora oggetto di dibattito politico: la legge finanziaria 2006 ha<br />

prorogato la scadenza al 2008, e ulteriori rinvii sono stati proposti nella finanziaria 2007. Per<br />

quanto riguarda lo stoccaggio, invece, la STOGIT, proprietaria della quasi totalità dei siti di<br />

stoccaggio ubicati in Italia, è una società separata del gruppo Eni, posseduta al 100% dall’ex<br />

monopolista 7. Come evidenziato dall’emergenza gas dell’inverno 2006, l’attuale livello di<br />

stoccaggio è insufficiente a garantire sicurezza al sistema ed agli utenti finali. Sono necessari<br />

ulteriori investimenti per l’apertura di nuovi siti e il migliore utilizzo di quelli esistenti.<br />

La proprietà della rete di distribuzione infine, pur essendo maggiormente frammentata, è in<br />

mano al gruppo Eni per una quota pari a circa il 30% del totale attraverso la società Italgas.<br />

Va rilevato come sia ancora oggetto di discussione la localizzazione di impianti di gassificazione<br />

che consentirebbero l’acquisizione di gas naturale liquefatto (GNL).<br />

3.1.3 Le politiche e le misure nazionali per l’obiettivo di Kyoto<br />

L’Italia è molto distante dal raggiungimento dell’obiettivo di Kyoto. In riferimento all’anno 2004<br />

le emissioni nazionali di gas serra sono aumentate rispetto al 1990 del 12,2% e risultano<br />

pertanto del 20% superiori a quanto previsto dall’obiettivo. La documentazione relativa alla<br />

strategia nazionale per il contenimento dei gas serra è riassumibile nelle due delibere CIPE del<br />

1998 e del 2002, e nel Piano Nazionale per la riduzione dei gas serra.<br />

Ulteriori provvedimenti normativi finalizzati al contenimento delle emissioni climalteranti<br />

possono essere individuati nei due Piani Nazionali di Allocazione (PNA) di quote di emissione,<br />

redatti ai sensi della direttiva CE 87/2003 che istituisce nei paesi membri dell’Unione un<br />

meccanismo di Emission Trading (ET), e in alcuni provvedimenti che incentivano il ricorso alle<br />

fonti rinnovabili per la generazione elettrica, come il decreto 387/03 che recepisce le direttive<br />

sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili nei mercati interni 8 ; i decreti del luglio<br />

2004 che istituiscono il meccanismo dei titoli di efficienza energetica (cosiddetti certificati<br />

bianchi) e i provvedimenti contenuti nella legge finanziaria 2007 che introduce importanti<br />

incentivi fiscali per le scelte efficienti di consumo 9.<br />

La prima delibera CIPE del 1998 10 individuava degli obiettivi di riduzione delle emissioni per<br />

settore e una serie di misure di intervento per colmare una distanza dall’obiettivo di 95-112 Mt<br />

CO2 eq. La seconda delibera 11 del 2002 offriva un maggiore dettaglio nella strategia nazionale<br />

di riduzione dei gas serra. A fronte di uno scenario tendenziale che calcolava una distanza<br />

dall’obiettivo di Kyoto di 92,6 Mt CO2 eq offriva una lista di misure già individuate anche se non<br />

ancora tutte decise, pari a 51,8 Mt CO2 eq (di cui 12 Mt CO2 eq da realizzarsi con i meccanismi<br />

flessibili) ed una conseguente distanza dall’obiettivo equivalente a 41 Mt CO2 eq (tabella 3.6).<br />

Per colmare il gap dall’obiettivo di Kyoto veniva valorizzato il potenziale di assorbimento di<br />

carbonio per un valore di 10,2 Mt CO2 eq e individuata una lista di opzioni per misure ulteriori<br />

in cui scegliere, in maniera economicamente efficace, le soluzioni migliori. La seconda delibera<br />

approvava, inoltre, un Piano Nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra in cui tutte<br />

queste misure venivano esplicitate, con una serie di approfondimenti riguardanti il settore della<br />

produzione energetica, i settori degli usi finali e i cosiddetti sink, ovvero gli accumuli naturali di<br />

carbonio, quali ad esempio la riforestazione.<br />

In ottemperanza alla direttiva 2003/87/CE che prevede per determinati settori industriali<br />

l’introduzione dell’ET, sono stati predisposti i Piani Nazionali di Allocazione che assegnano ai<br />

singoli impianti un numero massimo di quote di emissione a titolo gratuito. Il Piano di<br />

Allocazione delle emissioni per il periodo 2008-2012 fornisce il quadro più aggiornato per<br />

capire come il Paese intende raggiungere il suo obiettivo, non solo in riferimento al settore<br />

industriale.<br />

7<br />

Stogit gestisce otto stoccaggi di cui sette nella valle padana (Brugherio, Cortemaggiore, Ripalta, Sergnano, Settala,<br />

Minerbio, Sabbioncello) e uno nell’Italia centrale (San Salvo). Al momento l’unica concorrente della Stogit è la Edison<br />

Stoccaggio, società separata del gruppo Edison, che gestisce due piccoli stoccaggi (Cellino in Abruzzo e Collalto in<br />

Veneto). Sono in corso delle procedure autorizzative per sei nuovi siti di stoccaggio assegnati a tre società: Edison<br />

Stoccaggio, Independent Gas Management e Geogas.<br />

8<br />

Direttiva 77/2001.<br />

9<br />

Per una trattazione organica delle politiche per l’efficienza energetica si rimanda al Capitolo 7.<br />

10<br />

Delibera CIPE n. 137/98.<br />

11<br />

Delibera CIPE n. 123/02.<br />

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