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L'analisi - Enea

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Un dato interessante che emerge dal confronto dei due scenari riguarda il modo in cui viene<br />

coperta la suddetta maggior produzione dello scenario A1: da un lato, vi è un maggior utilizzo<br />

della capacità esistente e una più lenta uscita di produzione delle vecchie centrali a olio;<br />

dall’altro, vi è una maggior capacità a carbone, i due nuovi impianti previsti (Civitavecchia e<br />

Porto Tolle) affiancati nel lungo periodo (dal 2020) dalla gassificazione del carbone con<br />

sequestro della CO2, tecnologia “scelta” dal modello in quanto più efficiente e con minori<br />

impatti ambientali. In sostanza, di fronte alla maggiore necessità di capacità installata, il<br />

sistema in primo luogo “sceglie” di aggiungere ancora capacità a gas naturale, ma in tal modo<br />

raggiunge valori tali da richiedere ulteriori infrastrutture di import di gas o la diversificazione<br />

verso altri combustibili, il carbone in primis.<br />

La produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili (FER) aumenta a ritmi significativi<br />

nel medio-periodo, ma gli incrementi tendono a ridursi progressivamente nel lungo periodo,<br />

per la riduzione degli effetti della soglia d’obbligo per i Certificati Verdi, ferma nell’evoluzione<br />

tendenziale alla legislazione vigente. La produzione da FER risulta infatti direttamente legata<br />

alle incentivazioni, per cui negli scenari tendenziali resta sempre al di sotto del 20% del<br />

consumo interno lordo di elettricità. Tra il 2005 e il 2030, ciò si traduce comunque in una<br />

capacità installata aggiuntiva che supera abbondantemente i 10 GW.<br />

La figura 5.18 mostra che l’aumento della produzione da FER è sostanzialmente identico nei<br />

due scenari tendenziali, confermando il fatto che l’aumento è strettamente legato alla soglia<br />

d’obbligo sui Certificati Verdi e alle incentivazioni specifiche (per il fotovoltaico).<br />

Tra le ragioni della difficoltà, per la generazione elettrica da fonti rinnovabili, di raggiungere<br />

livelli di produzione più elevati, vi è il fatto che la loro competitività è legata anche alla capacità<br />

di soddisfare la domanda in tutte le ore e stagioni. Le tecnologie che coprono la domanda di<br />

base sono caratterizzate da bassi costi operativi, e nei mercati liberalizzati sono in grado di<br />

fissare il prezzo di mercato nelle ore di bassa domanda. L’elettricità da geotermia e in parte da<br />

biomasse (in co-combustione) è in grado di competere con gli impianti destinati alla domanda<br />

di base, ma il loro sviluppo è limitato dalla disponibilità delle risorse, il calore endogeno e la<br />

biomassa.<br />

L’energia eolica e solare sono invece tecnologie intermittenti, anch’esse caratterizzate da costi<br />

operativi relativamente contenuti e da limitata disponibilità della risorsa. La loro competitività è<br />

quindi strettamente legata ai costi operativi degli impianti più costosi in produzione quando<br />

vento e sole sono disponibili: gli impianti fotovoltaici sono in genere attivi nelle fasi di picco di<br />

domanda, ma il loro costo di generazione resta sempre maggiore di quello marginale del<br />

mercato; la disponibilità del vento è invece variabile, ma i generatori eolici tendono a coprire le<br />

fasi di domanda intermedia, per cui la loro competitività è legata ai costi operativi (piuttosto<br />

bassi) dei cicli combinati, che tendono a fissare i prezzi nelle ore intermedie. Ciò nonostante, il<br />

costo di generazione dell’eolico è molto vicino alla competitività, per cui risulta la tecnologia<br />

rinnovabile che più si sviluppa negli scenari.<br />

Stante infatti il ruolo chiave delle incentivazioni nel determinare lo sviluppo della produzione<br />

da FER, le condizioni di competitività di costo delle diverse tecnologie determinano dunque il<br />

modo in cui le soglia d’obbligo vengono soddisfatte. La gran parte della nuova capacità (2/3<br />

circa) è eolica, corrispondente alla metà circa della produzione addizionale. Vi è notevole<br />

incertezza circa il potenziale di crescita dell’energia eolica in Italia, in primo luogo riguardo alla<br />

effettiva disponibilità dei siti. Negli scenari la capacità eolica raggiunge nel lungo periodo il<br />

massimo potenziale sfruttabile in Italia (per una valutazione delle stime sul potenziale si veda<br />

il par. 5.3.2).<br />

L’altra tecnologia di generazione da fonti rinnovabili che si espande in modo significativo negli<br />

scenari è la biomassa, che nel lungo periodo diviene l’opzione rinnovabile preferita dal sistema,<br />

per il progressivo esaurimento della disponibilità dei migliori siti eolici e il miglioramento della<br />

competitività della tecnologia di produzione contemporanea di elettricità e idrogeno da<br />

biomassa. L’aumento di produzione fotovoltaica è invece direttamente legato agli incentivi<br />

specifici (conto energia), restando tale tecnologia non competitiva anche nel medio-lungo<br />

periodo.<br />

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