L'analisi - Enea

Spagna, Italia, Francia e Grecia hanno invece mostrato gli aumenti più significativi in termini
assoluti, mentre Portogallo e Irlanda quelli percentualmente più elevati rispettivamente
+47,9% e +44,0%. Al fine del raggiungimento degli obiettivi europei la Spagna e l’Italia, che
nel complesso contribuiscono per il 24% al totale europeo, sono i paesi dove è più urgente
mettere in atto politiche capaci di diminuire la crescita delle emissioni dal settore energetico.
Nella figura 3.53 è mostrato il valore delle emissioni pro capite che, pur se in maniera
grossolana, testimonia le differenze delle condizioni climatiche e dei sistemi energetici ed
industriali dei diversi paesi. Germania e Regno Unito, che hanno ridotto moltissimo le loro
emissioni, mostrano valori superiori alla media europea, così come i paesi freddi (Finlandia,
Belgio, Olanda e Danimarca), mentre i paesi mediterranei, ad eccezione della Grecia, mostrano
valori inferiori alla media. Nel decennio passato l’indice pro capite è leggermente ma
continuamente aumentato per l’Italia, mentre in Europa, tale indice è leggermente diminuito
per il periodo 1990-2002 per poi aumentare negli anni 2003 e 2004 fino a ritornare all’incirca
al valore del 1990 (figura 3.54).
Figura 3.53 – Emissioni pro capite nei paesi dell’Unione Europea. Anno 2004 (tCO2)
Tonnellate di CO 2 per abitante
14,0
12,0
10,0
8,0
6,0
4,0
2,0
0,0
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
211
Italia
Olanda
Fonte: elaborazioni ENEA su dati Agenzia Europea dell'Ambiente, 2006
Portogallo
UE=8,6 ton/ab.
Spagna
Svezia
Regno Unito
Figura 3.54 – Andamento delle emissioni pro-capite in Italia e in Europa. Anni 1990-2004
(tCO2)
Tonnellate di CO 2 per abitante
10,0
9,0
8,0
7,0
6,0
5,0
4,0
EU-15
ITALIA
1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006
Fonte: elaborazioni ENEA su dati Agenzia Europea dell'Ambiente, 2004