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L'analisi - Enea

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Per quanto riguarda la natura dei costi, questi si ripartiscono fra forniture ad alta tecnologia<br />

corrispondenti all’80% del totale (common area) da suddividersi fra tutti i partner ed<br />

infrastrutture, corrispondenti al 20% (non-common area), a carico del partner ospitante e<br />

quindi dell’Europa.<br />

Nel quadro europeo assume un’importanza fondamentale il ruolo delle Associazioni. Solo<br />

queste, infatti, posseggono il know-how necessario a fornire supporto alle industrie europee<br />

nella realizzazione dei componenti di ITER. Le Associazioni dovranno anche implementare il<br />

programma di accompagnamento (comprese le attività sul JET) e lo sviluppo delle tecnologie<br />

per DEMO (Long Term). L’ENEA, sulla base di una delibera del CIPE del 1983, è l’unica<br />

interfaccia italiana con EURATOM e coordina e pianifica tutte le ricerche nel campo della<br />

fusione svolte in Italia. Tali ricerche sono svolte, oltre che da ENEA, da CNR (Istituto di Fisica<br />

del Plasma di Milano), dal Consorzio RFX di Padova, dal Politecnico di Torino, dal Consorzio<br />

CREATE (Università di Cassino, Napoli e Reggio Calabria), dall’Università di Catania e<br />

dall’Università di Roma Tor Vergata.<br />

Fusione a confinamento inerziale<br />

Il metodo alternativo per la produzione commerciale di energia da fusione è la fusione<br />

inerziale che, come detto precedentemente, consiste nell'ottenere condizioni di altissima<br />

densità del plasma bombardando, ad esempio, piccole sferette contenenti una miscela di<br />

deuterio-trizio con fasci di luce laser o di particelle, di alta energia. L'energia elettromagnetica<br />

dei fasci laser di alta potenza (o l'energia cinetica delle particelle accelerate) è trasferita<br />

uniformemente alla superficie della sferetta. La superficie della sferetta evapora e, secondo il<br />

principio di azione e reazione, il combustibile viene compresso e riscaldato. Si realizza così la<br />

condizione di altissima densità del plasma anche se per tempi di confinamento molto brevi.<br />

Lo stato di avanzamento delle ricerche in questo campo è tale da fare prevedere un tempo di<br />

sviluppo dello stesso ordine di quello del confinamento magnetico. Infatti, da un lato è già<br />

costruito ed in fase di commissioning un impianto (NIF - National Ignition Facility - Livermore)<br />

che dovrà dimostrare la fattibilità del metodo. L’impianto è basato su un laser di energia fino a<br />

1,8 MJ e darà risultati significativi già nei prossimi anni. È anche in costruzione in Francia un<br />

impianto (Laser MJ) che permetterà di esplorare la medesima problematica. D’altra parte,<br />

anche se con gli esperimenti su tali impianti si potranno dare risposte fondamentali alle<br />

questioni di fisica, per la realizzazione del reattore commerciale resteranno importanti problemi<br />

di carattere tecnologico (quali ad esempio l’efficienza del laser) che faranno sì che i tempi totali<br />

dello sviluppo siano confrontabili con quelli della fusione magnetica.<br />

Per quanto riguarda l’Europa, EURATOM ha deciso di focalizzare, ormai da decenni, le proprie<br />

attività sul confinamento magnetico riservando al confinamento inerziale solo un’attività di<br />

mantenimento delle competenze nel settore, onde essere in grado, qualora la fusione inerziale<br />

dovesse rivelarsi vincente, di concorrere al suo sfruttamento.<br />

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