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L'analisi - Enea

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Figura 1.11 – Differenziali nei prezzi di alcune qualità di greggio<br />

US$/barile<br />

20<br />

18<br />

16<br />

14<br />

12<br />

10<br />

8<br />

6<br />

4<br />

2<br />

0<br />

gen-02<br />

apr-02<br />

lug-02<br />

Brent-Urals<br />

WTI-Maya<br />

ott-02<br />

gen-03<br />

apr-03<br />

lug-03<br />

ott-03<br />

gen-04<br />

apr-04<br />

lug-04<br />

ott-04<br />

Fonte: elaborazione ENEA su dati di varia provenienza<br />

gen-05<br />

apr-05<br />

Il meccanismo appena descritto spiega i differenziali di prezzo tra greggi di qualità differente;<br />

tuttavia, va osservato che sulla crescita delle quotazioni del petrolio hanno influito principalmente:<br />

- la forte crescita della domanda;<br />

- il restringimento dei margini di capacità produttiva inutilizzata dei paesi dell’OPEC;<br />

- il potere di mercato dei paesi mediorientali presso i quali si concentra una quota<br />

crescente del greggio estraibile.<br />

Una serie di altri fattori, destinati a permanere nel breve-medio termine, sostengono i prezzi:<br />

- il mancato adeguamento della capacità degli impianti di raffinazione che servono i<br />

principali mercati OCSE, e l’Asia;<br />

- il perdurare della situazione d’incertezza geopolitica in Medio Oriente e in altre aree di<br />

produzione d’idrocarburi in Africa e America latina.<br />

La variabilità delle quotazioni nel biennio 2004-2006 è stata amplificata da movimenti<br />

speculativi particolarmente reattivi rispetto a fattori contingenti, inclusi quelli meteorologici.<br />

Il reale impatto della speculazione finanziaria sul rincaro dei prezzi del greggio è difficile da<br />

valutare e forse leggermente sopravvalutato; si deve comunque tenere conto del fatto che<br />

gran parte del greggio commercializzato sul mercato internazionale è venduto dalle compagnie<br />

petrolifere a trader indipendenti che, a loro volta, trasferiscono il petrolio ai raffinatori<br />

attraverso una catena di passaggi intermedi. Il prezzo di riferimento in tutti questi passaggi è<br />

legato a quello dei marker Brent e WTI, le uniche qualità di petrolio trattate sui mercati a<br />

termine di New York (NIMEX) e Londra (International Petroleum Exchange - IPE).<br />

La quasi totalità dei contratti a termine stipulati al NIMEX non prevede la consegna di petrolio<br />

reale. Il massiccio afflusso di capitali su questi mercati, avvenuto negli anni più recenti, fa<br />

sorgere il timore che l’aumento dei prezzi del greggio sia almeno parzialmente frutto di una<br />

bolla speculativa. I contratti derivati sul Brent trattati all’IPE hanno raggiunto un volume pari a<br />

cinque volte il totale dell’estrazione petrolifera giornaliera mondiale.<br />

Paradossalmente, mentre il Brent raggiunge volumi sempre maggiori sul mercato dei titoli<br />

derivati, le consegne effettive di questa qualità di greggio sono in netta diminuzione. Sebbene<br />

il Brent rappresenti meno dello 0,5% del volume di produzione complessivo, il suo prezzo (e<br />

quello del WTI) determina quello di gran parte della produzione petrolifera mondiale. Altri<br />

elementi di valutazione rafforzano l’ipotesi di una parziale influenza della bolla speculativa nella<br />

recente crescita dei prezzi del greggio, amplificata da aspettative “rialziste” degli operatori<br />

finanziari.<br />

29<br />

lug-05<br />

ott-05<br />

gen-06<br />

apr-06<br />

lug-06

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