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L'analisi - Enea

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Tabella 8.13 - Caratteristiche merceologiche e fiscali per il biodiesel venduto in Italia<br />

Caratteristica Valore<br />

(1) Unità di<br />

misura Min Max<br />

Metilesteri<br />

Monogliceridi<br />

Digliceridi<br />

Trigliceridi<br />

Metanolo (2)<br />

Estere metilico dell’acido linolenico (3)<br />

Numero di iodio (4)<br />

% m/m<br />

96,5<br />

% m/m<br />

0,80<br />

% m/m<br />

0,20<br />

% m/m<br />

0,20<br />

% m/m<br />

0,20<br />

% m/m<br />

12,0<br />

g I2/100 g<br />

120<br />

Aspetto<br />

470<br />

Metodo di<br />

Prova<br />

EN 14103<br />

EN 14105<br />

EN 14105<br />

EN 14105<br />

EN 14110<br />

EN 14103<br />

EN 14111<br />

Limpido Esame visivo<br />

(1)<br />

Le caratteristiche e i metodi di prova sono ricavati dalle norme UNI 10946 e 10947 (o loro modifiche<br />

EN14213-2002) che sostituiscono la precedente norma UNI 10635<br />

(2) (3)<br />

Le caratteristiche non si applicano al biodiesel destinato al riscaldamento<br />

(4)<br />

Nel caso del biodiesel destinato al riscaldamento il limite è 135 g I2/100 g<br />

Fonte: DM 256/2003<br />

La definizione di tali caratteristiche ha ovviamente un’importanza che va ben al di là della<br />

pura e semplice prevenzione di possibili frodi, in quanto il rispetto di alcuni parametri,<br />

non tutti riportati nella tabella 8.13, ma presi comunque in considerazione dalle norme<br />

CEN, risulta critico per assicurare la piena compatibilità del biodiesel con gli attuali motori<br />

(a puro titolo di esempio, un valore troppo elevato del numero di iodio è indice di una<br />

minore stabilità all’ossidazione e, conseguentemente, di una maggiore tendenza alla<br />

formazione di prodotti indesiderati dannosi per i motori e il sistema di alimentazione del<br />

carburante).<br />

In ogni caso, per evitare problemi agli autoveicoli per i quali non era stato previsto,<br />

all’epoca della costruzione, l’impiego di miscele contenenti una significativa percentuale<br />

di biodiesel, la normativa europea e la maggior parte di quelle nazionali fissano, come si<br />

è detto, il limite massimo del 5% di aggiunta nel gasolio per l’immissione delle miscele<br />

diesel/biodiesel alla libera distribuzione in rete.<br />

Per quel che riguarda in particolare l’Italia, questa disposizione è stata riconfermata con il<br />

decreto legislativo n. 128/2005, che stabilisce che le miscele gasolio/biodiesel con tenori<br />

di biodiesel più elevati del 5% e il biodiesel puro possono essere distribuiti solo “extra<br />

rete” per essere utilizzati su veicoli di flotte, pubbliche o private, che dispongono di<br />

proprie stazioni di rifornimento non aperte al pubblico.<br />

In realtà, come mostrato in figura 8.8, quella dell’incorporazione di percentuali limitate di<br />

biodiesel nel gasolio distribuito liberamente in rete è già da diversi anni la via<br />

preferenziale di utilizzazione del biodiesel nel nostro paese, dal momento che l’elevato<br />

potere lubrificante del biodiesel lo rende di fatto un ottimo additivo per i gasoli a basso<br />

tenore di zolfo e, di conseguenza, la quasi totalità del prodotto commercializzato in Italia<br />

è presente sul mercato come componente in percentuali inferiori al 5% di miscele con<br />

questo tipo di gasolio, mentre solo una piccola quantità viene consumata come tale per<br />

riscaldamento o in miscele ad elevato tenore di biodiesel (fino al 30%), in genere per<br />

l’alimentazione di mezzi di trasporto pubblici.

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